Firenze, i primi 25 maxi bus elettrici. Ma sulla puntualità il servizio arranca: il guaio delle corsie preferenziali
Autolinee Toscane vara nuovi autobus sostenibili sulle linee forti. Ma i dati sulla regolarità delle corse sono ancora troppo bassi: tasso di puntualità solo all’84%. Ecco perché
FIRENZE Sono bianchi, lunghi, silenziosi. Elettrici, puliti, moderni. I primi 25 autobus a zero emissioni - acquistati con fondi Pnrr - hanno debuttato sulle principali linee urbane di Firenze, dal 6 al 23. Entro il 2026 arriveranno altri 53 mezzi, per un parco urbano di 78 bus elettrici. L’investimento supera i 49,7 milioni di euro, quasi interamente coperti dal Next Generation EU, un passo concreto verso una mobilità urbana più sostenibile.La presentazione ufficiale si è tenuta al deposito di via Pratese, dotato di 22 stalli di ricarica da 1,72 MW; presto ne arriverà un altro all’Olmatello. Il piano tecnico è ambizioso: 70 mezzi Byd, 8 Iveco e due infrastrutture di rifornimento per far decollare un tpl più efficiente.
Trasporto pulito, ma non puntuale
«Stiamo mettendo in piedi un trasporto più pulito, comodo e affidabile -- ha affermato l’assessore alla Mobilità Andrea Giorgio --; si tratta del primo passo di un percorso che servirà a cambiare l’esperienza quotidiana di migliaia di cittadini». L’ad di Autolinee Toscane, Jean Luc Laugaa, ha parlato di «collaborazione virtuosa tra Europa, Comune e azienda». Il presidente Gianni Bechelli ha aggiunto che l’elettrificazione «non è un’operazione di facciata, ma una vera svolta strategica».Sul piano ambientale i numeri parlano chiaro: 3.700 tonnellate di CO2 risparmiate ogni anno, insieme a 22 tonnellate di ossidi di azoto e 0,7 tonnellate di PM10 in meno nell’aria cittadina. Tuttavia, la rivoluzione incontra ancora ostacoli concreti. I dati della Regione Toscana sull’affidabilità del servizio sono impietosi: la puntualità dei bus urbani è solo all’84%, un livello che in una città europea corrisponderebbe a un servizio «in ritardo cronico».
Autobus lumaca
Un autobus su sei non arriva nei tempi previsti: tra traffico, semafori e auto in doppia fila, i nuovi mezzi rischiano di restare bloccati prima ancora di dimostrare valore.Il nodo, spiega Bechelli, sta nella correlazione fra infrastrutture fisiche e rispetto delle regole. E qui entra in gioco la politica. L’altra buona notizia riguarda il plauso espresso da Autolinee Toscane alla sindaca Sara Funaro, che ha rilanciato con decisione il tema delle corsie preferenziali e dei semafori. «Sappiamo bene perché le preferenziali non hanno funzionato finora», ha detto il presidente di Autolinee Toscane Gianni Bechelli.
Il far west delle corsie preferenziali
«Troppo spesso vengono violate, rendendole inutili. Ma adesso possiamo dotarle di telecamere che multino chi le attraversa senza diritto. È il momento di fare un salto di qualità» A conferma della direzione, l’ad Laugaa ha anticipato che i nuovi bus verranno integrati in un sistema di monitoraggio digitale: «Vogliamo garantire tempi certi e informazioni in tempo reale ai passeggeri».La vera sfida è doppia: cambiare tecnologia e cultura. Se il tpl restituirà viaggi più rapidi, puntuali e intelligenti, il gioco sarà fatto. Altrimenti, anche il più silenzioso bus elettrico resterà solo un’eco di cambiamento. Firenze ha acceso la spina. Ora serve un servizio che funzioni davvero