La tragedia
Ospedale Palagi di Firenze, guasto all’aria condizionata nel giorno del caldo record
Personale sanitario e pazienti costretti a sopportare condizioni difficili. L’azienda sanitaria: «Ci scusiamo per i disagi»
FIRENZE. Il guasto è arrivato quando serviva di più. Con il caldo che ha superato i 30 gradi già di prima mattina e le stanze affollate dell’ospedale Palagi, a Firenze, l’impianto di aria condizionata ha smesso di funzionare proprio nel momento in cui era vitale. Da ore, medici e infermieri lavorano tra corridoi roventi, ambulatori senza ricambio d’aria e pazienti che aspettano i prelievi o le visite con un fazzoletto tra le mani, mentre cercano refrigerio vicino alle finestre socchiuse. Il piano terra dell’ospedale – dove si trovano l’accettazione con il CUP, oculistica, radiologia, punto prelievi e altri servizi – è senza climatizzazione da stamattina per un guasto improvviso. Nessun orizzonte certo sui tempi di ripristino.
«Ci scusiamo per i disagi», dice l’Azienda sanitaria, che ha attivato l’Ufficio Tecnico e parla di massimo impegno per risolvere il problema nel più breve tempo possibile. Ma intanto, dentro il Palagi, la realtà si misura in gradi e in ore di attesa. I termometri segnano 29, 30, a volte anche di più. La temperatura corporea dei pazienti si alza, i volti si arrossano. Gli occhi dei medici si incrociano sopra le mascherine: lo stesso pensiero, lo stesso disagio. C’è chi cerca di adattarsi, chi lavora con un piccolo ventilatore portatile, chi si toglie il camice appena può. Una dottoressa in coda all’ascensore dice: «Non ce lo aspettavamo, così è troppo. Non si riesce a respirare».
Non è la prima volta. E non sarà l’ultima, con ogni probabilità. Le strutture sanitarie – molte delle quali risalgono a decenni fa – fanno fatica a reggere il peso delle estati sempre più roventi. Gli impianti sono vecchi, la manutenzione spesso arriva in ritardo. E mentre le ondate di calore diventano sempre più frequenti, non si è ancora messo in cima all’agenda il diritto al “clima sicuro” anche negli ospedali. Il Palagi è un presidio fondamentale nel cuore di Firenze. In queste ore, tra l’umidità e i battiti accelerati, è diventato anche simbolo di una sanità che fatica, di chi lavora in trincea anche quando le condizioni minime vengono meno. L’Asl fa sapere che aggiornerà costantemente sulla situazione. Nel frattempo, serve pazienza. E rispetto. Per chi cura e per chi, anche solo per un prelievo, si trova in una sala d’aspetto con l’aria ferma e il caldo che stringe.