Il Tirreno

Firenze

L’inchiesta

Firenze: come sarebbe Kata oggi, l’identikit della bimba scomparsa due anni fa dall’ex Astor

Firenze: come sarebbe Kata oggi, l’identikit della bimba scomparsa due anni fa dall’ex Astor

La Procura dirama una ricostruzione del volto della piccola rapita il 10 giugno 2023 dall’ex hotel da San Jacopino

3 MINUTI DI LETTURA





FIRENZE Lo stesso sguardo, solo un po’ più consapevole. La bocca e il naso più sottili, il viso smagrito. Come succede ai bambini che stanno crescendo, attraversano la pubertà. Eccola Mia Kataleya, per tutti Kata, la bambina scomparsa a 5 anni due anni fa dall’ex Astor. Era il 10 giugno 2023 e da quel giorno della bambina peruviana non si sa più nulla. La procura guidata da Filippo Spiezia però non si dà per vinta e comunica di proseguire le ricerche e le indagini sulla sparizione della piccola e ne dirama un nuovo identikit. Un volto ricostruito attraverso un software partendo dall’immagine di Kata che tutti conosciamo da due anni. Quella in cui sorride, con gli occhi grandi, i capelli nero corvino e le guance tonde delle bambine piccole. 

"Per dare una rappresentazione sulla possibile fisionomia che la bambina potrebbe oggi avere – scrive il procuratore capo Spiezia in una nota ufficiale della Procura di Firenze -, si allegano due immagini, di cui la prima ritrae la bambina all'epoca dei fatti e la seconda e stata ottenuta attraverso l'elaborazione digitale. Tali immagini vengono divulgate affinché chiunque sia oggi in possesso di utili informazioni per consentire l'eventuale rintraccio della bambina, possa segnalarle al Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Firenze, rivolgendosi al numero telefonico 055.2061”.

La procura poi traccia un excursus delle ricerche e dei passi fatti fin qui dagli inquirenti, fornendo anche una spiegazione alla scomparsa. Se Kata si è come “volatilizzata” dall’Astor è perché chi l’ha portata via dallo stabile lo ha fatto scavalcando un muro di cinta nell’ex hotel all’epoca occupato ed è fuggito in via Monteverdi, l’unica strada scoperta da telecamere. 

Le indagini continuano

"Proseguono le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Firenze riguardo al sequestro di persona di Mia Kataleya Chicllo Alvarez, la minore di origine peruviana della quale si sono perse le tracce il 10 giugno 2023 all'interno dell'ex Hotel Astor in via Maragliano 101 di Firenze. Le attività investigative sono state sviluppate senza scartare alcuna pista, sia in ambito nazionale che nel più ampio contesto internazionale, dove sono state da tempo avviate specifiche richieste di assistenza con le rispettive autorità giudiziarie straniere”, continua la procura che aggiunge un particolare su quale sia ancora oggi la strada più battuta dagli inquirenti.

Immagini al setaccio

“Prosegue ancora l'analisi dell'elevata mole di informazioni raccolte e pertinenti al caso (in particolare di immagini, tabulati di traffico telefonico e testimonianze). Inoltre è stata effettuata la sistematica verifica delle numerose segnalazioni di avvistamento della bambina, pervenute sia dall'Italia che dall'estero, che finora non hanno sortito esiti positivi”.

Cosa è emerso finora

Allo stato tra i punti fermi delle indagini è emerso che:

1) la piccola Mia Kataleya fu portata fuori dalla struttura alberghiera (ex Hotel Astor). Tutte le indagini compiute, incluse la ricerca di tracce biologiche, quelle effettuate con l'ausilio dei cani molecolari e quelle eseguite con i reparti specializzati dell'Arma, hanno escluso che il corpo fosse rimasto all'interno di tale struttura;

2) è altresì certo che la bambina non sia uscita dai varchi di ingresso dell'ex hotel. L'esame approfondito e sistematico dei video registrati dalle telecamere poste nei pressi degli accessi di via Boccherini e via Maragliano hanno portato a scartare tale evenienza;

3) l'ipotesi più accreditata è che la minore possa essere stata portata via attraverso una strada alternativa non monitorata dalle telecamere. Le indagini hanno consentito di individuare due possibili vie di fuga per le quali, attraverso specifiche attività" assimilabili ad esperimenti giudiziali, è stata valutata la percorribilità da parte di persone adulte con al seguito una bambina. Tali esperimenti hanno evidenziato un riscontro positivo per il percorso che dal piazzale interno della struttura, attraverso lo scavalca mento del muro di recinzione, consente di accedere in un'area condominiale dei palazzi di fianco all'Astor, per poi giungere in via Monteverdi.

Primo piano
Terremoto giudiziario

Inchiesta corruzione a Prato: Matteini Bresci risponde al giudice, la sindaca nega di aver percepito “utilità illecite”

di Paolo Nencioni
Speciale cucina