Ci piove dentro, chiude la Margherita a Careggi: il centro nascite va ristrutturato
Il via a lavori da 500mila euro dal 1° luglio. Le gestanti: noi avvisate in ritardo. L’azienda ospedaliero-universitaria: “Ci scusiamo con le donne in gravidanza, avranno le stesse cure nella Maternità proprio accanto all’edificio”
FIRENZE Qui si può partorire in una vasca piena d’acqua, appese a una "liana" di tessuto o semplicemente su un letto di una camera dove potrà alloggiare anche il compagno o la compagna, ma sempre in modo naturale, senza medicalizzazione della nascita del proprio neonato. E farlo solo con la supervisione di ostetriche super esperte, in piena sicurezza, senza rischi, perché a pochi passi c’è la maternità dell’ospedale, con le sale parto e i medici pronti ad intervenire in caso di emergenza. È una delle eccellenze del parto naturale in Italia. Scelta dalle donne in gravidanza anche dall’estero proprio per la professionalità e le caratteristiche della struttura.
Ma ormai, dopo, 17 anni, la Margherita ha bisogno di un rinnovamento, durante gli ultimi nubifragi c’è perfino piovuto dentro. Per questo la dg di Careggi Daniela Matarrese ha deciso di avviare una grande ristrutturazione del centro nascita. I lavori inizieranno il primo luglio e prevedono un investimento di mezzo milione di euro. Da quella data, dunque, per 2 mesi, uno dei centri nascita più famosi d’Italia resterà chiuso. Alcune donne che si erano iscritte al percorso della Margherita lo hanno saputo solo nei giorni scorsi. Per loro è stata una doccia fredda, come racconta Chiara Dall’Aglio.
«La chiusura - scrive al Tirreno - a me e ad altre gestanti è stata comunicata solo con 4 settimane di preavviso. Mi trovo attualmente a 6 settimane dal parto e ho ricevuto questa comunicazione solamente ieri sera senza alcun avvertimento preventivo, lasciandomi in uno stato di sconforto e angoscia totali. Avevo prenotato la visita per entrare nel percorso del centro nascita giusto la settimana scorsa, e in quel momento non mi era stato comunicato nulla al riguardo di una potenziale chiusura. Stento a credere che non si sapesse nulla la settimana scorsa».
Anche Chiara specifica: «Avevo scelto questa struttura dopo un’attenta ricerca, poiché è una delle pochissime (se non unica) in Italia a offrire servizi per il parto naturale: assistenza ostetrica dedicata, sale parto attrezzate con vasche per il travaglio, un approccio umano e rispettoso della fisiologia del parto. Vivendo all’estero, la scelta è stata particolarmente difficile e ponderata. Per poter partorire presso questa struttura, ho persino affittato una casa a Firenze, organizzando la mia vita intorno a questa decisione. È inaccettabile che una struttura sanitaria comunichi la chiusura con tale freddezza e noncuranza, abbandonando le gestanti in un momento così delicato e vulnerabile. A poche settimane dal parto, trovarsi costrette a cercare alternative, spesso non equivalenti in termini di qualità e approccio, è allucinante e profondamente ingiusto e soprattutto non consono a una struttura che si vanta del suo sostegno alla maternità».
«Abbiamo stanziato mezzo milione di euro per ristrutturare la Margherita e assicurare uno sviluppo nel tempo del parto naturale a Careggi. È questo l’obiettivo dei lavori che la Direzione dell’Azienda ospedaliero - universitaria fiorentina ha previsto per ammodernare e adeguare, agli attuali livelli di comfort e sicurezza, un edificio di forma circolare costruito nel 2008, in base ad un progetto per l’epoca molto innovativo - spiega Matarrese - Per noi è una struttura fondamentale, per questo abbiamo stanziato un importante finanziamento. Ci scusiamo con l’utenza, assicureremo standard assistenziali, per quanto possibile, sovrapponibili nell’edificio dove ha sede la nuova maternità di Careggi, nel quale operano le stesse ostetriche della Margherita, garantendo la medesima impostazione assistenziale dedicata al rispetto della fisiologia del parto. La chiusura è prevista in via cautelare per 2 mesi, a partire dal 1° luglio, ma è probabile che le opere siano completate in meno tempo. Gli interventi si sono resi urgenti a causa delle recenti, ripetute, piogge torrenziali che hanno imposto, in tempi brevi, opere complesse anche a causa della struttura circolare dell’edificio».