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Affitti brevi, il Tar annulla la circolare del Viminale che impone il self check-in. Ora a rischio il regolamento del Comune di Firenze

Affitti brevi, il Tar annulla la circolare del Viminale che impone il self check-in. Ora a rischio il regolamento del Comune di Firenze

Stella (Forza Italia): «La sindaca Funaro smantelli subito il provvedimento e la task force». Fagnoni (proprietari privati): «Lezione della giustizia alla politica, vince la libera impresa»

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FIRENZE. Il Tar del Lazio «dichiara illegittima la circolare del ministero dell'Interno, che imponeva l'identificazione fisica degli ospiti nelle strutture ricettive», negando di fatto il self check-in per la locazione breve. Accolto, quindi, il ricorso presentato dalla Federazione associazioni ricettività extralberghiere (Fare). Questa la sintesi della sentenza pubblicata oggi dal tribunale amministrativo che ha ritenuto la circolare «contrastante» con la riforma del 2011 e «non sufficientemente giustificata», spiegano dall'associazione. Di fatto una sentenza che potrebbe essere esplosiva a Firenze perché con tutta probabilità imporrà alla giunta di Sara Funaro una revisione totale del regolamento sugli affitti brevi da poco approvato, basato in gran parte sul divieto di self check-in, tanto da imporre ad esempio il divieto di keybox e tastierini digitali per l’accoglienza degli ospiti. 

Misure osteggiate da tempo dai proprietari di alloggi messi in affitto per i turisti e pubblicizzati su portali come Airbnb e Booking. Non a caso interviene subito il coordinatore di Forza Italia in Toscana, Marco Stella: «Si tratta di una sentenza destinata a fare giurisprudenza, e una pietra tombale sulle politiche anti-locazioni turistiche messe in piedi dalla giunta comunale di Firenze. Chiediamo al sindaco Funaro di smantellare immediatamente la ridicola e inquisitoria task force sguinzagliata da Palazzo Vecchio al fine di fare controlli a tappeto negli appartamenti disponibili sulle piattaforme di affitti brevi. Usi questa task force, piuttosto, per combattere la criminalità e presidiare il territorio, visto che Firenze è seconda in Italia per numero di reati». 

Il Tar, si spiega da Fare, «ha riconosciuto, in sintesi, che l'identificazione de visu non è prevista dall'articolo 109 del Tulps» e che «la misura era sproporzionata e non giustificata da necessità reali". Inoltre "la circolare violava i principi di legalità e parità di trattamento» e che «l'onere imposto era eccessivo e dannoso soprattutto per il settore extralberghiero, che non dispone delle stesse risorse strutturali delle grandi strutture alberghiere». La sentenza «conferma ciò che Fare sostiene da sempre: la sicurezza non può essere una scusa per rallentare l'evoluzione del settore e caricare di responsabilità improprie chi lavora nel rispetto della legge», sottolinea Elia Rosciano, presidente della Federazione nazionale. Il provvedimento impugnato, dello scorso 18 novembre, «obbligava i gestori a identificare fisicamente gli ospiti. Un obbligo non previsto dalla legge e in contrasto con la riforma del 2011 che aveva già semplificato le procedure di registrazione», si spiega ancora. «Non ci siamo mai opposti alle regole, ma solo alle regole sbagliate», conclude Rosciano.

Sulla decisione dei giudici amministrativi interviene subito anche Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia e Ceo di ApartmentsFlorence: «La decisione del Tar del Lazio è una vittoria della legalità e del buon senso: nel 2025 è folle pensare di vietare strumenti tecnologici che permettono il self check in appartamenti destinati alle locazioni brevi. Ora non solo il Ministero dell'Interno ma anche i Comuni che hanno seguito quella strada saranno costretti ad una retromarcia. Da mesi - dice Fagnoni - denunciamo la pervicace e assurda linea punitiva contro il settore degli affitti brevi. Pervicace perché non è la prima volta che atti del genere vengono stoppati in tribunale, assurda perché va a penalizzare un settore che ogni giorno garantisce non solo posti di lavoro ma la tenuta di un sistema ricettivo altrimenti in difficoltà davanti a flussi turistici in crescita». Fagnoni lancia poi un appello al Comune di Firenze, dove il nuovo regolamento sulle locazioni turistiche entrerà in vigore sabato 31 maggio, introducendo, tra le altre cose, il divieto di self check-in. «Palazzo Vecchio - dice il presidente di Property Managers Italia - si distingue ahinoi da diversi anni in questa guerra ideologica contro gli affitti turistici. Il regolamento che prevede il divieto di self check in è stata solo l'ultima mossa, che non migliora la sicurezza né la qualità dell'ospitalità, ma danneggia sia i turisti sia chi lavora in modo professionale. È impensabile che nel 2025 si voglia obbligare un imprenditore a consegnare di persona le chiavi alle 11 di sera o alle 6 di mattina, come se fossimo ancora a trent'anni fa. Ci auguriamo che la sentenza del Tar serva da monito: le norme - conclude Fagnoni - devono essere scritte con competenza, ascoltando tutti e valutando gli impatti concreti sulle persone e le imprese».

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