Firenze è la città italiana con la speranza di vita più alta. Solo un’altra la batte
In trent’anni la longevità è aumentata di sei anni. Chi nasce oggi qui arriva a 84,6 anni. Il confronto con le altre
FIRENZE In trent’anni, la speranza di vita alla nascita dei fiorentini è aumentata di quasi sei anni. Non solo, mettendola a confronto con quella dei residenti di nove tra le principali province italiane, solo a Milano si registrano risultati migliori. Se l’Italia è storicamente uno dei paesi con la speranza di vita più alta al mondo, la Toscana e i fiorentini si muovono stabilmente nelle prime dieci posizioni in classifica. Ma non bisogna adagiarsi sugli allori, dice Stefano Grifoni, coordinatore del governo clinico della Toscana e a lungo direttore del pronto soccorso di Careggi: «Dobbiamo porre sempre più attenzione a quelle fasce di popolazione che non possono permettersi uno stile di vita salutare».
Quasi sei anni in 30 anni
L’ultimo approfondimento dell’ufficio statistica di Palazzo Vecchio mette a confronto la speranza di vita registrata nel 1993 e nel 2024. La speranza di vita è il numero medio di anni che rimangono da vivere ad una persona di una determinata età. Nel 1993 la speranza di vita di un fiorentino alla nascita era di 78,70 anni, nel 2024 invece di 84,66 anni. «La differenza si riduce man mano che l’età aumenta - si legge nel documento - a 45 anni la speranza di vita è di 35,59 anni nel 1993 e di 40,44 nel 2024; a 65 anni la differenza si riduce a 4 anni con 18,03 anni nel 1993 e 22,01 nel 2024; a 75 anni i valori sono 10,82 nel 1993 e 13,83 nel 2024 con una differenza ancora minore (3 anni)».
Maschi e femmine
Guardando invece al genere, le femmine continuano ad avere una vita più lunga di quella dei maschi. Nel 2024, alla nascita, una femmina aveva una speranza di vita di 86,46, un maschio invece di 82,95 anni. Stessa forbice, più o meno, della speranza di vita registrata a 45 anni: per le femmine 42,10 anni, per i maschi 38,85. Una 65enne ha invece una speranza di vita di 23,39 anni contro i 20,84 di un maschio della stessa età. Due soli anni di differenza, infine, per la speranza di vita dei 75enni e poco più di uno per gli 85enni.
Il confronto
L’ufficio statistica ha messo a confronto quella fiorentina con la speranza di vita registrata nel 2024 in alcune grandi province italiane: Milano, Torino, Genova, Bologna, Roma, Napoli, Bari e Palermo. Nella comparazione tra Firenze e le altre realtà nazionali, si legge nel documento, "Per tutte le età osservate l’indicatore (fiorentino ndr) riporta il secondo valore più elevato (dopo Milano) e sempre al di sopra del valore nazionale" (83, 42) . La speranza di vita alla nascita di Milano è di 84, 68 anni, di poco superiore a quella fiorentina. Subito dopo c’è Bologna (84, 28) , Torino (83,79) e Genova (83,69) . All’ultimo posto Napoli con una speranza di vita alla nascita di 81,45 anni.
Stili di vita
«Benché i toscani abbiano in linea di massima degli stili di vita salutari e corretti, c’è il problema del fumo, il miglior alleato delle malattie cardiovascolari, e in Toscana siamo dei fumatori accaniti, mentre invece pochi bevono». A spiegarlo è Stefano Grifoni, ex direttore del pronto soccorso di Careggi, adesso coordinatore del governo clinico della Toscana. «Gli stili di vita si ripercuotono sulla cronicità delle malattie e in questo senso abbiamo non poche problematiche perché la nostra popolazione invecchia sempre di più. Il sistema sanitario può fare molte cose - spiega Grifoni - fornendo innanzitutto servizi efficienti, appropriati e senza sprechi di risorse, ma la cosa più importante è la prevenzione. Solo con la prevenzione si può intervenire sugli stili di vita della popolazione riducendo, per esempio, il fumo, il consumo di alcol e migliorando l’alimentazione. Però a questo proposito c’è un problema: oggi è cambiato tutto».
Il divario economico
Stagnazione dei redditi, calo dei consumi e generale crisi economica sono i nuovi avversari da affrontare nella lotta per il benessere. In pratica, se una società si impoverisce peggiora inevitabilmente anche il suo stile di vita, e con uno stile di vita peggiore si riduce anche la speranza di vita. «Tanto tempo fa erano le classi meno ricche a vivere di più mentre quelle più agiate morivano di gotta, malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione - racconta Stefano Grifoni - nella società di oggi c’è invece un grande dislivello. Chi sta bene economicamente può permettersi una corretta alimentazione, può andare in palestra e fare tutte le attività che vuole. Chi invece sta meno bene economicamente deve mangiare quello che costa meno, giusto per fare un esempio».
Il piano sanitario
«Il nostro obiettivo dev’essere quello di portare tutti a sostenere uno stile di vita appropriato - conclude - per questo il piano sanitario toscano è in realtà un piano socio-sanitario, perché l’aspetto sociale sta diventando sempre più importante».l