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Il Castello di Sammezzano è salvo: l’imprenditore che lo ha comprato e il piano di riqualificazione


	Un interno del Castello di Sammezzano
Un interno del Castello di Sammezzano

Il capolavoro di arte orientalista a Reggello acquisito dal fondatore degli Angeli del Bello. Era in abbandono, verrà restaurato e diventerà (anche) un hotel. Il ruolo chiave della figlia

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REGGELLO. Dopo anni di abbandono, una svolta. La possibilità di salvarlo e renderlo di nuovo accessibile, anche dedicandolo alla ricettività alberghiera. Per il Castello di Sammezzano a Reggello, in stato di abbandono da quasi 30 anni, arriva la notizia che critici d’arte e storici attendevano da tantissimo tempo: il gioiello orientalista è stato acquistato e va incontro a una rinascita.

È avvenuto infatti il passaggio di proprietà alla Smz Srl, riconducibile all'imprenditore Giorgio Moretti, noto a Firenze per aver fondato gli Angeli del Bello. «La parte sostanziale è finita, ma ha una coda formale», spiega Moretti che conferma «l'operazione» e la definisce «molto rilevante, il grande costo sarà la ristrutturazione e il restauro».

Il riferimento è al fatto che adesso devono trascorrere 30 giorni per i ricorsi e 60 per il periodo di prelazione da parte dello Stato. Il Castello di Sammezzano, con un parco di quasi 200 ettari, è stato edificato agli inizi del Seicento e poi ristrutturato dal marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona che lo rese un importante esempio di architettura orientalista in Italia. Tra i progetti che lo hanno interessato anche quello di farne un resort. Il progetto si è arenato per problemi economici, portando al susseguirsi di aste giudiziarie.

Il Castello, nel 2017, è risultato tra l'altro il luogo del cuore più votato per il Fai, il Fondo per l'Ambiente italiano, ricevendo oltre 50.000 preferenze. Ora è la famiglia Moretti a salvarlo e l'obiettivo è fare il prima possibile, così da restituire il luogo ai fiorentini e al patrimonio culturale italiano.

Tra le priorità ci sono il restauro del castello e quello del parco secolare, grande quasi 200 ettari e uno dei simboli del luogo. Nel portare avanti l'operazione è stata decisiva la figlia di Giorgio Moretti, Ginevra, e la sua opera di convincimento verso il padre. Missione compiuta. «Possiamo finalmente iniziare a sorridere ad a guardare con reale ottimismo al futuro di Sammezzano», è scritto su profilo Fb del comitato “Save Sammezzano” che ha dato la notizia dell'omolga della proposta di concordato presentata da Smz srl, con il passaggio di proprietà alla famiglia Moretti.

Le origini del castello dovrebbero risalire all'epoca romana. Lo storico Robert Davidsohn racconta che nel 780 potrebbe esserci passato Carlo Magno di ritorno da Roma, dove aveva fatto battezzare il figlio dal Papa. La tenuta di cui fa parte il castello appartenne nei secoli a diverse importanti famiglie: gli Altoviti, poi, per volere del duca Cosimo, a Giovanni Jacopo de' Medici, che infine la vendette a Sebastiano Ximenes. Tali beni restarono alla famiglia Ximenes d'Aragona fino all'ultimo erede, Ferdinando, che morì nel 1816. Ximenes d'Aragona che lo riprogettò tra il 1853 e il 1889.

Nel 2018, Moretti si era interessato all’asta che però poi andò deserta. Ma all’inizio del 2024, spinto appunto dalla figlia Ginevra, l’imprenditore ha ripreso in mano la questione.

Il piano dei Moretti prevede il restauro e il recupero sia del castello, in particolare del piano nobile, che del grande parco, l’abbattimento dell’ecomostro in cemento armato di 9.500 metri quadri e vari piani che deturpa il luogo, l’avvio di attività come eventi, matrimoni e ospitalità alberghiera.

 

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