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Firenze, al piazzale una pizzeria a cielo aperto: l’evento scatena la polemica politica

I forni al piazzale Michelangelo per la festa della pizza. Ieri molti turisti hanno usato le strutture per ripararsi dalla pioggia improvvisa
I forni al piazzale Michelangelo per la festa della pizza. Ieri molti turisti hanno usato le strutture per ripararsi dalla pioggia improvvisa

L’iniziativa, a ingresso libero, è in programma dal 23 al 29 di maggio

20 maggio 2024
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FIRENZE. Il piazzale Michelangelo trasformato in una grande pizzeria a cielo aperto. L’evento, a ingresso libero, si chiama “Pitti Pizza & Friends”. L’evento, in programma dal 23 al 26 maggio, è realizzato con il patrocinio del Comune di Firenze, Regione Toscana, Regione Campania, la Camera di Commercio di Salerno e organizzato dall'Associazione Alimenta. Ma la scelta di trasformare uno dei luoghi simboli della città nelle sede della festa della pizza – la questione è stata sollevata ieri in un articolo del Corriere Fiorentino –, con tanto di forni a legna installati per l’occasione – che ieri si sono trasformati in un riparo dalla pioggia per i turisti –, ha fatto storcere il naso a tanti, scatenando, in tempo di elezioni, una polemica politica nutrita di attacchi all’amministrazione comunale. «Ma che belle iniziative partorisce questa giunta – afferma il candidato sindaco del centrodestra Eike Schmidt –. È così che combattiamo il mangificio e il turismo mordi-e-fuggi? Con la sagra della pizza al Piazzale Michelangelo? Oltre al caos, quanta spazzatura si produrrà? Chi ci guadagna? Di certo non Firenze». Sulla stessa linea le parole della candidata di Italia Viva Stefania Saccardi: «Siamo sicuri che queste iniziative siano utili a Firenze? Non si voleva combattere il mangificio? Non mi pare che trasformare il piazzale Michelangelo in una pizzeria campana sia il miglior modo per farlo…».

Ne ha per tutti invece Dmitrij Palagi, candidato sindaco di Sinistra Progetto Comune: «Festa della pizza come evento culturale? Nascesse dal basso sarebbe anche una bella iniziativa, se unisse culture e generazioni diverse, in spazi meno vissuti e abbandonati dallo sviluppo insostenibile della città. Invece è l’ennesima, un’idra di plastica da consumare sempre di più, senza prospettive di futuro. La giunta all’unanimità ha approvato anche l’abbattimento dell’80% del canone patrimoniale di occupazione del suolo pubblico, impegnandosi a promuovere la proposta. Non è un’eccezione. La novità è vedere Italia Viva fare polemica su qualcosa che ha sempre votato».
 

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