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Ex Volpi, via l’eternit: cosa prevede il piano di bonifica per l’area della vecchia tintoria

di Valentina Tisi
L’area dell’ex Tintoria Volpi
L’area dell’ex Tintoria Volpi

Un’accelerata alla rinascita e allo sviluppo dell’intera zona

12 febbraio 2024
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FIRENZE. È più vicina la seconda vita dell’ex tintoria Volpi. Del futuro del vecchio complesso di viale De Amicis, che versa ormai in stato di abbandono da oltre venti anni, si parla da tanto; ora però c’è un nuovo tassello che si aggiunge nel percorso verso la riqualificazione.

La rinascita per la vasta area che si trova nel Quartiere 2 passa necessariamente dalla bonifica delle strutture. Intervento che rappresenta infatti il primo ostacolo da superare per dare risposte ai residenti della zona e pianificare lo sviluppo dell’area. Proprio la bonifica è oggetto di un provvedimento varato recentemente dagli uffici comunali. Un problema conosciuto: già in passato infatti gli abitanti del quartiere avevano acceso i riflettori sulla situazione dell’area, chiedendo al Comune di rimuovere le strutture in eternit che si trovavano nello spazio un tempo occupato dalla tintoria e ricorrendo anche a una raccolta firme. Adesso la direzione ambiente di Palazzo Vecchio ha dato il via libera per l’esecuzione del progetto esecutivo di bonifica. Un passo importante per sbloccare la situazione e che arriva dopo decenni di lungaggini e false partenze.

La questione, ormai, è conosciuta da anni. Da tempo i residenti della zona chiedono un intervento sull’area in cui aveva sede l’attività che si estendeva per oltre tremila metri quadrati tra via Milazzo, via Cialdini, via Fanti e viale De Amicis. Sono lontani i tempi in cui la Volpi produceva lavoro per il territorio e veniva ritratta nelle vecchie immagini con la ciminiera in funzione sotto la scritta “Stabilimento a vapore di tintoria e sovratintoria. Apparecchiatura di tessuti, filati, calzetterie, lana, seta, cotone, ecc”. Quel che ne resta ora è un lontano ricordo del sito produttivo, un’area incastonata tra le case che necessita di un intervento per la messa in sicurezza, una ferita aperta nel cuore di Campo di Marte che aspetta di essere sanata.

Del piano di recupero si era già parlato nel 2014, ma tutto era rimasto in sospeso, poi la questione era stata ripresa nell’aprile del 2022 con la sigla della convenzione urbanistica. In quell’occasione, l’amministrazione aveva lanciato il progetto di recupero dell’area abbandonata, con la demolizione del fabbricato e immaginando per il complesso una trasformazione in residenziale con la costruzione di appartamenti e una forte attenzione dal punto di vista della sostenibilità ambientale.

Un intervento che si colloca all’interno di un più ampio piano di recupero dell’area, che comprende la costruzione di tre nuovi fabbricati inseriti in una sorta di “borgo verde”, passaggio subordinato però alla realizzazione della bonifica. Con l’ultimo atto, si dà un’accelerata all’intervento. A giugno dello scorso anno sono stati approvati l’analisi di rischio sito-specifica e il progetto operativo di bonifica, inoltre è stato stabilito l’ammontare delle garanzie finanziarie, da prestare a favore del Comune di Firenze ai fini della corretta esecuzione e del completamento dell’intervento di bonifica. Poche settimane fa le società San Giovanni Battista srl e Sesto Fuel srl hanno trasmesso la polizza fidejussoria assicurativa per l’importo di 459.250 euro per l’intervento che può così partire. La durata massima complessiva prevista per l’operazione è di 21 mesi e comprende le fasi di monitoraggio e di collaudo dell’intervento.

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