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Firenze, giocatore di 15 anni finito al pronto soccorso: i genitori del ragazzo che lo ha aggredito vanno in ospedale

di Danilo Renzullo

	I soccorsi prestati al giocatore picchiato
I soccorsi prestati al giocatore picchiato

Il presidente dell’Usd Casellina dopo la violenza in campo: «Ci opporremo all’espulsione dell’allenatore». Vicinanza e solidarietà al giovane picchiato sono stati espressi anche dalla società calcistica di Calenzano

11 dicembre 2023
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SCANDICCI. La società sportiva ricorrerà contro l’espulsione dell’allenatore, ma non presenterà denunce o esposti contro il calciatore del Folgor Calenzano che sabato sera, durante la partita casalinga contro l’Usd Casellina, ha aggredito un avversario costringendolo a sottoporsi alle cure del pronto soccorso.

«Perché – dicono dalla società – siamo di fronte ad un problema educativo: il nostro compito è far comprendere i valori dello sport, che sono innanzitutto di altruismo, solidarietà incentrati sul rispetto dell’avversario. Contrari, in ogni caso, ad ogni forma di violenza e discriminazione. Valori che continueremo a trasmettere con una serie di progetti aperti ai nostri atleti e non». Perché l’obiettivo è coinvolgere anche altre società sportive, per cercare di ampliare il più possibile il raggio di azione e di influenza. Qualcuno sarà probabilmente organizzato anche in collaborazione con la società calcistica di Calenzano, il cui presidente ieri ha contattato telefonicamente i vertici del Casellina per sincerarsi delle condizioni del baby calciatore aggredito (scaraventato a terra e, senza motivo, brutalmente picchiato da un avversario).

La società di Scandicci è intenzionata a ricorrere al giudice, ma solo a quello sportivo contro la decisione dell’arbitro – ritenuta «incredibile» – di espellere l’allenatore Roberto Mazzetti per “invasione” di campo. L’allenatore, vista la scena, richiamato anche dalle urla del pubblico, è subito intervenuto per strappare alla furia dell’avversario il calciatore 15enne, poi soccorso in campo prima da un medico presente sugli spalti e poi dai sanitari del 118 prima della corsa al pronto soccorso (dove è stato sottoposto ad una serie di accertamenti che hanno escluso lesioni o altre gravi conseguenze).

«Un gesto, quello del nostro allenatore che è andato subito a soccorrere il nostro atleta, che equivale ad medaglia al valore e l’espulsione, anche se dettata dal regolamento, non ha senso», sottolinea il presidente dell’Usd Casellina Giovanni Bellosi.

Al ricorso al giudice sportivo si aggiungeranno una serie di iniziative educative, per promuovere i valori dello sport tra i più giovani. Quelli venuti meno sabato sera durante la partita, tra l’altro ininfluente perché entrambe le squadre erano già qualificate alla fase successiva del campionato. «Risponderemo a quello che è successo con iniziative educative e di promozione dei valori dello sport», aggiunge Bellosi.

Per farlo, la società amplierà e rafforzerà anche il servizio di supporto psicologico interno, attivato per sostenere la crescita dei ragazzi. Vicinanza al calciatore aggredito e alla società è stata espressa anche dal Folgor Calenzano. In ospedale, a sincerarsi delle condizioni del 15enne, anche i genitori del ragazzo che lo ha aggredito. «Un atteggiamento e un’azione totalmente sbagliati che vanno in direzione opposta a tutto quello che portiamo avanti e che cerchiamo di fare come società: educazione e rispetto degli altri – sottolinea il presidente della Folgor Walter Tartuferi –. Faremo in modo di rimarcare e rafforzare questo nostro intento e cercare di non far capitare più episodi simili. Da sempre – aggiunge – la Folgor Calenzano si dedica alla promozione dei principi di lealtà ed etica sportiva ed anche in questo caso non mancherà di adottare tutte le azioni necessarie mantenendo alto il livello di attenzione e continuando ad essere veicolo di valori positivi affinché in campo e fuori non accadano più episodi simili». 


 

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