Il Tirreno

Firenze

Il ricorso

«Ci copre la vista sulla cupola del Brunelleschi»: via l’antenna dall’ex monastero

di Matteo Leoni
Il ripetitore installato sull’edificio dell’ex monastero di San Silvestro
Il ripetitore installato sull’edificio dell’ex monastero di San Silvestro

Firenze, il Tar ha dato ragione ai residenti di un palazzo del centro

19 novembre 2023
3 MINUTI DI LETTURA





FIRENZE. «Il ripetitore telefonico ci rovina la vista sulla cupola del Brunelleschi e su tutto il centro storico». Questa, in sostanza, la motivazione con la quale i residenti un palazzo di via Giusti si sono rivolti al Tar della Toscana, che ha accolto il loro ricorso. Il ripetitore, installato sul tetto dell’ex monastero di San Silvestro in borgo Pinti, adesso dovrà sparire. O comunque la compagnia telefonica dovrà richiedere altre autorizzazioni, perché quelle presentare non sono state ritenute sufficienti dal tribunale amministrativo.

«I ricorrenti in epigrafe – si spiega nella sentenza – sono tutti proprietari delle abitazioni poste ai piani più alti» di un palazzo di via Giusti. «Essi denunciano l’avvenuta installazione sul tetto dell’ex Monastero di San Silvestro, ubicato alla via Borgo Pinti, di un ripetitore per telefonia mobile, che, fronteggiando le loro abitazioni, pregiudicherebbe la vista panoramica che in precedenza si godeva in direzione della cattedrale di Santa Maria del Fiore e dell’adiacente campanile di Giotto».

Per questo motivo i cittadini, assistiti dagli avvocati Domenico Iaria e Silvia Santinelli, hanno impugnato le autorizzazioni concesse dal Comune alla compagnia telefonica. In un primo momento, sulla base dei dati riportati sul cartello affisso fuori dal cantiere, era stato impugnato un presunto permesso a costruire rilasciato dal Comune di Firenze nell’ottobre del 2022 alla compagnia telefonica, per lavori di realizzazione edile ed impiantistica. Successivamente i ricorrenti hanno appreso che i dati sul cartello erano errati, e che il ripetitore era stato installato sulla base di una tacita autorizzazione all’istanza presentata dalla compagnia telefonia all’amministrazione comunale, previo conseguimento del parere favorevole dell’Arpat e dell’assenso della Soprintendenza. Successivamente il progetto è stato modificato e la compagnia lo ha di nuovo sottoposto alla Soprintendenza, per poi trasmettere la documentazione aggiornata al Comune.

In giudizio si sono costituiti il Comune di Firenze, il Ministero della Cultura con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato, e la compagnia telefonica.

Il ripetitore oggetto della discordia è stato installato nel novembre del 2022. «I ricorrenti – scrivono i giudici del Tar – lamentano che la stazione radio base della controinteressata – formata da una palina porta antenne nascosta all’interno di un finto comignolo di grandi dimensioni – impatterebbe in maniera rilevante sulla visuale panoramica da loro goduta verso la cattedrale di Santa Maria del Fiore e, segnatamente, della sua cupola. Al disturbo visivo sarebbe correlata una corrispondente perdita di valore commerciale dei loro immobili».

Il Tar ha accolto il ricorso dei cittadini, accogliendo i rilievi sollevati dai loro avvocati, tra cui la circostanza che l’installazione sarebbe stata autorizzata sulla base di una documentazione, quella fornita dalla compagnia telefonica, non sufficiente per valutare il reale impatto visivo dell’opera. l

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
Il bilancio

Alluvione in Toscana, la ricognizione definitiva: «Danni per 110 milioni di euro». Al momento ne sono arrivati 5