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Record di interventi a Careggi: urologia, robotica e trapianti di rene. I numeri


	Andrea Minervini
Andrea Minervini

A Firenze si è appena concluso il congresso della Società europea. Il professor Andrea Minervini: «La prossima sfida sarà la formazione»

19 settembre 2023
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FIRENZE. Oltre 1.500 interventi all’anno di chirurgia robotica, circa 60 trapianti di rene di cui almeno uno al mese da donatore vivente: sono questi i dati dell’urologia di Careggi, che svetta così a livello nazionale per numero di operazioni effettuate. Risultati frutto del lavoro portato avanti dal reparto di Urologia oncologica mininvasiva, robotica ed andrologica, diretto dal professor Andrea Minervini e da quello di Chirurgia urologica robotica, mininvasiva e dei trapianti renali diretto dal professor Sergio Serni. «È il più grande numero di interventi di chirurgia robotica in Italia» evidenzia il professor Minervini. Saldamente alla guida dell’urologia di Careggi Minervini e Serni continuano a far crescere un reparto che rappresenta una vera eccellenza, mentre il dottor Alberto Lapini, proveniente dalla Sod (strutture organizzative dipartimentali) Urologia oncologica mininvasiva, robotica ed andrologica approderà alla direzione dell’Urologia dell’area vasta. Risultati importanti, come emerge anche dal convegno dedicato alla chirurgia robotica che si è concluso venerdì 15 settembre a Firenze. Il congresso della Società europea di chirurgia robotica, una tre giorni che ha fatto arrivare in città oltre mille partecipanti tra urologi e tecnici da tutto il mondo, ha infatti messo al centro del dibattito le novità che attendono questo settore e acceso i riflettori sui grandi passi avanti compiuti. «Ci sono stati collegamenti in contemporanea da Firenze, Milano, Bologna, Alst in Belgio, Pechino e Chicago – spiega il professor Minervini – , abbiamo avuto la partecipazione di urologi da tutto il mondo, dall’Australia al Giappone e un gruppo di medici provenienti dalla Cina è rimasto a Firenze per continuare ad approfondire il tema».

Un nuovo appuntamento dedicato all’urologia robotica inoltre è già in programma per il 2025. Un’attenzione nei confronti dell’urologia di Careggi che conferma quanto il reparto sia considerato all’avanguardia anche sul piano internazionale e pronto ad accogliere le nuove sfide derivate dall’innovazione tecnologica. «Prima c’era una situazione di monopolio dal punto di vista robotico col solo utilizzo di Intuitive – sottolinea ancora il direttore di Urologia oncologica mininvasiva, robotica ed andrologica – adesso con l’ausilio del nuovo Hugo Ras MedTronic siamo arrivati invece a una situazione di duopolio, ma nel prossimo futuro vedremo un aumento di questo tipo di apparecchiature con un conseguente calo dei costi per l’applicazione nella chirurgia mininvasiva. La sfida che si aprirà a quel punto sarà quella della formazione per insegnare come utilizzare al meglio queste apparecchiature». Ma le applicazioni della robotica si estendono anche alla chirurgia urologica pediatrica, grazie alla collaborazione tra Careggi e l’ospedale pediatrico Meyer e al lavoro portato avanti dal professor Masieri. Un lavoro che permette di effettuare interventi di chirurgia mininvasiva anche sui bambini. L’urologia di Careggi si conferma un’eccellenza anche nell’ambito del trapianto di rene. «La sod diretta dal professor Serni – spiega Minervini – esegue più di 60 interventi all’anno, tra questi trapianti di reni circa 1012 sono da donatori viventi. Si tratta di operazioni importanti e complesse, sia dal punto di vista psicologico che dell’intervento vero e proprio, non possiamo permetterci che le cose vadano male quando una persona sana rinuncia ad un organo per donarlo a qualcun altro».

Il reparto si distingue poi a livello nazionale anche per quanto riguarda gli interventi di riassegnazione di genere. «La mia Sod – evidenzia il professor Minervini – si occupa anche di chirurgia andrologica, sarebbe sbagliato però pensare che sia un tema che riguarda solo gli uomini. Siamo infatti uno dei pochi ospedali in tutta Italia che si occupa anche di interventi di riassegnazione di genere, sia da donna a uomo che da uomo a donna. Rappresentiamo l’ultimo passaggio per chi affronta la transizione. A seguire queste procedure è il dottor Cocci che ha lavorato a lungo a Londra. Si tratta di un passaggio particolarmente delicato sia dal punto di vista psicologico che per la complessità del lavoro di ricostruzione degli organi».

 

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