Il caso

Firenze, tre avvisi di garanzia per gli studenti del Miche

di Rita De Blasio
Firenze, tre avvisi di garanzia per gli studenti del Miche

I rappresentanti avevano occupato la scuola ma «in una situazione di confronto con preside e polizia»

19 maggio 2023
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FIRENZE. «Una forma di repressione». Viene definita in questo modo dagli studenti e dalle studentesse del liceo classico fiorentino Michelangelo la situazione venutasi a creare all’interno della loro scuola. Negli scorsi giorni, infatti, sono arrivati tre avvisi di garanzia ai rappresentanti del consiglio d’istituto, con relativa convocazione da parte della polizia giudiziaria. Motivo? L’occupazione avvenuta lo scorso dicembre. Per questo, ieri mattina, i ragazzi hanno organizzato un presidio di protesta davanti ai cancelli d’ingresso della scuola, durato un paio di ore, per mostrare solidarietà e vicinanza ai compagni denunciati. «Da quello che è stato spiegato dagli inquirenti – si legge nel comunicato ufficiale diffuso dagli stessi studenti del liceo classico Michelangelo – non sono indagini d’ufficio ma partite da una denuncia». E, a presentare la denuncia, è stata la dirigente scolastica Rita Gaeta: «Come da lei confermato in un consiglio d’istituto», si legge ancora nella nota. La preside, contattata telefonicamente dal Tirreno, dichiara che preferisce «non rilasciare nessuna dichiarazione».

L’occupazione, iniziata nei primi giorni dello scorso dicembre, è durata una settimana, come conferma la circolare che la stessa dirigente aveva emesso il 6 dicembre e che i ragazzi hanno allegato nel loro comunicato: «Dal confronto appena avvenuto tra questa dirigenza e gli studenti rappresentanti del consiglio d’istituto, è stata accettata dalla scrivente la proposta pervenuta di ripristinare il servizio d’istruzione dal prossimo 12 dicembre. Gli studenti hanno garantito che nella giornata di sabato 10 dicembre la sede del liceo sarà ripulita e riportata nella condizione in cui si trovava prima dell’occupazione».

La preside aveva, dunque, autorizzato l’occupazione fino al 10 dicembre, facendo un esplicito riferimento al fatto di aver «sporto regolarmente denuncia alla Digos nei confronti dell’occupazione studentesca che si configura come un’azione illegale», si legge ancora nella circolare allegata.

Lo stesso giorno in cui è stata emessa la circolare è partita anche la denuncia. Sempre dalla stessa comunicazione del 6 dicembre emerge un altro particolare importante: «Gli stessi funzionari di polizia mi hanno dissuaso dal far intervenire le forze dell’ordine per sgomberare la scuola dagli occupanti e invitato a cercare, attraverso un confronto, una soluzione di compromesso tra le parti». Dialogo e confronto costante, dunque, tra Gaeta, i rappresentanti del consiglio d’istituto e la Digos: «Un momento a cui hanno partecipato quasi 600 tra studenti e studentesse, con attività, incontri con docenti, personalità, momenti di confronto e di cittadinanza attiva», dichiarano gli alunni nella nota. Lunedì 12 dicembre, giorno in cui è stata ripristinata l’ordinaria attività scolastica, la dirigente, tramite un’altra circolare, ha informato tutta la comunità di via della Colonna riguardo i danni causati dall’occupazione. «Non è una devastazione di una scuola», rispondono i ragazzi.


 

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