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Festa non autorizzata all’Università di Firenze: la polizia denuncia gli studenti

di Rita De Blasio
(foto d'archivio)
(foto d'archivio)

Le indagini sono scattate dopo l’esposto presentato dall’ateneo fiorentino

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FIRENZE.  L’Università degli Studi di Firenze ha presentato un esposto in questura a danno di alcuni studenti, tra questi qualcuno fa parte dell’associazione studentesca di Udu. Il motivo sarebbe un «momento di collettività» come si legge nel comunicato inviato dalla stessa Udu. Una festa, insomma, avvenuta lo scorso 17 giugno che ha portato alcuni ragazzi ad essere ascoltati in questura dalla Digos come persone informate sui fatti per poi vedersi consegnare, al termine dell’interrogatorio e della deposizione, il documento che gli comunicava il loro status di indagati. «Questo non è solo un attacco a degli studenti dell’Università di Firenze, ma un attacco politico contro la rivendicazione dello spazio pubblico – si legge ancora nel comunicato dell’Udu-, facciamo appello alla cittadinanza in generale per difendere gli spazi pubblici: per una socialità libera, accessibile e consapevole». Il gruppo studentesco ha conferito all’avvocato Michele Bonetti l’incarico formale per tutelare i diritti e gli interessi di tutti gli studenti coinvolti.

Come emerge sempre dalla nota dell’Udu, negli anni passati l’attività di promozione della socialità per rendere l’Università un luogo di condivisione, come ad esempio le feste, si svolgeva sotto autorizzazione, anche tacita, accordata da parte dell’ateneo con il “Regolamento per la concessione in uso temporaneo agli studenti di spazi dell’ateneo”.

Dopo il periodo pandemico e il cambio di governance ai vertici dell’ateneo che ha visto il passaggio da Luigi Dei a Francesca Petrucci, l’attuale rettrice, «il dialogo con l’istituzione è stato interrotto e l'accordo è venuto a mancare», si legge nel comunicato dell’Udu, in cui si sottolinea anche il fatto che, durante lo svolgimento di questa festa «non sono stati riportati danni all’edificio e agli arredi, al contrario, la struttura è stata sorvegliata dagli studenti e dalla security di ateneo presente all’evento. L’edificio è stato poi pulito dagli stessi studenti».

E, mentre gli esponenti di Udu dichiarano di aver agito nella «consapevolezza della liceità del loro operato», a stretto giro arriva anche la risposta dell’Università tramite una nota ufficiale: «Le feste studentesche in ambiti universitari che non siano autorizzate secondo il Regolamento per l’assegnazione agli studenti di spazi, tuttora in vigore, e che mettono a repentaglio la sicurezza degli stessi partecipanti e la salute pubblica, devono essere segnalate da parte dei rappresentanti di un’amministrazione pubblica come atto dovuto alla Procura della Repubblica, che procede poi in modo autonomo». In attesa di conoscere gli sviluppi di questa vicenda, Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, esponenti di Sinistra Progetto Comune, dichiarano la loro «solidarietà ad Udu per la grave denuncia subita».


 

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