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Noa Yanni, la star dei tattoo apre a Firenze: «La mia opera più bella? Un tatuaggio sulla schiena del mio fidanzato dedicato alla sua ex»

di Giulia Poggiali
Noa Yanni, la star dei tattoo apre a Firenze: «La mia opera più bella? Un tatuaggio sulla schiena del mio fidanzato dedicato alla sua ex»

È una big nel settore e sui social. Famosa anche perché non ha tatuaggi. Dopo Lucca, la montecatinese ha inaugurato fra la folla un atelier alla Manifattura

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FIRENZE. I tatuaggi di Noa Yannì sono, oltre che una forma d’arte, creazioni capaci di suscitare e risvegliare emozioni. Ogni suo disegno è un’esperienza vissuta e incisa sulla pelle, oppure un ricordo, una passione, così forte, impossibile da trattenere.

Noa non è solo una tatuatrice, ma un’artista a 360° che ha fatto del suo talento, il suo lavoro e proprio domenica 16 aprile a Firenze ha inaugurato il suo nuovo studio alla Manifattura Tabacchi. Un momento significativo, reso ancora più speciale grazie all’evento «Walk in Day», dove Noa, insieme ad un gruppo di venti artisti tatuatori, ha realizzato tatuaggi e piercing senza appuntamento, per ben 12 ore, accompagnati da musica, drink e assaggi per festeggiare con Firenze il suo arrivo.

La sua arte nel corso degli anni è diventata fonte di ispirazione per molti giovani tatuatori e tatuatrici, desiderosi di seguire la sua strada. Questo perché Noa, di strada, ne ha fatta molta. Originaria di Montecatini Terme e diplomata all’Accademia delle Belle Arti, Noa vive di esperienze capaci di farla crescere, come persona e come artista: così, progetti e zaino in spalla, è partita per New York, Tel Aviv e Singapore, per menzionare solo alcune mete. Città dalle culture diverse che hanno arricchito il talento di questa giovane donna che, nonostante i pregiudizi, si è inserita in un mondo che da sempre le apparteneva e che ha scoperto un po’ per caso.

«Mi sono avvicinata al mondo dei tatuaggi quando conobbi una persona che si propose di insegnarmi – racconta – Ma l’arte, da sempre, ha fatto parte della mia vita. Fin da piccola avevo le mani nell’argilla e nel gesso. Per me è stato naturale trasportare le mie conoscenze e abilità nei tatuaggi, a cui mi sono dedicata completamente». Quasi 74mila follower su Instagram, in pratica una tatoo social star, e tanti atelier. Oltre a Montecatini, Noa tatua anche a Lucca, Pietrasanta e ora anche a Firenze, una città che sognava da tempo. E come tutti i sogni, questi richiedono del tempo prima di realizzarsi: «Appena ho visto il progetto della Manifattura, ho detto che doveva assolutamente nascere qui il mio prossimo studio – racconta – Un progetto innovativo e molto internazionale, che esce dai canoni a cui siamo abituati. Non è un negozietto su strada, ma una comunità di scambio».

Noa appare agli occhi dei più un’eccezione nel suo campo: è una donna, e in questo mondo è una rarità, e in più, non ha tatuaggi. Una scelta inizialmente «forzata», proprio perché nei primi tempi, essendo sola in studio, non aveva nessuno che poteva tatuarle qualcosa: «Al massimo provavo qualche disegno addosso tramite gli stencil, e mi dicevo che se ne ero davvero convinta, poi me lo facevo davvero in futuro. Ma non è ancora accaduto». Una peculiarità che, però, le ha creato problemi con i suoi colleghi: «Quando ho cominciato a farmi conoscere, questa mia caratteristica è diventata un problema perché i miei colleghi non mi consideravano abbastanza tatuatrice – racconta Noa –. Ma io bastian contrario in anima, ho deciso che volevo abbattere questo stereotipo proprio in un settore che non dovrebbe averne. Oggi, fortunatamente, le cose sono cambiate».

Così, nonostante la bravura, Noa ha dovuto mandare giù bocconi amari, fatti di commenti e sguardi, ma non si è mai fermata. Il suo successo è la conferma che, spesso, sono proprio i commenti fatti dietro le spalle, a renderle larghe. Anche il fatto di essere donna, è stato oggetto di molti giudizi: il settore è animato più da uomini che da donne che, troppo spesso, secondo Noa «giocano sul fattore sessuale, ovvero mostrarsi in altri modi rispetto alle abilità. È una cosa che non accetto perché si declassa la parte tecnica», racconta. Tatuare per Noa è un gesto profondo, dotato di grande significato, che si mischia con il sogno, per questo il fascino del disegno non deve smarrirsi per il solo scopo di attirare più clienti possibili, puntando sul proprio aspetto fisico: «A livello internazionale, ci sono tatuatrici, ma non abbastanza. Ho tante apprendiste, e sono più numerose rispetto agli uomini, ma spero che non si perdano solo per far parlare di sé. Non mi sono adeguata perché volevo che passasse il mio lavoro, in primis, e non la mia figura. Volevo essere al pari degli uomini».

I tatuaggi non sono semplici disegni sulla pelle. Se a realizzarli è Noa, questi sono realistici, dei veri e propri quadri e fotografie indelebili, che accompagneranno la persone che hanno scelto di portarsi dietro il ricordo e l’amore di un persona, per tutta la vita. Infatti, Noa racconta che il tatuaggio più impegnativo, l’ha realizzato sulla schiena del suo ragazzo: «Rappresenta la perdita della sua ex fidanzata, che è venuta a mancare. Uno dei miei massimi lavori, perché è simile a un quadro. È una donna angelo con un pugnale, pronta a difendergli le spalle, sempre. Questo è stato senza dubbio uno dei lavori più importanti». Dopo Firenze, Noa ha ancora tanti sogni fa realizzare, difficili da spiegare a parole. Ma perché farlo, quando sono i suoi lavori a parlare per lei? Se l’inaugurazione ha visto la presenza di tante persone, interessate ad avere sulla pelle un pezzo della sua arte, i numerosi progetti e le significative le ambizioni di Noa si realizzeranno un passo alla volta, perché potrà contare sull’aiuto dei suoi apprendisti, credendo in ciò che fa e restando fedele a sé stessa.


 

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