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L’inchiesta

Rider morto a 26 anni, chiuse le indagini: l’auto viaggiava a 71 chilometri orari

Rider morto a 26 anni, chiuse le indagini: l’auto viaggiava a 71 chilometri orari

Firenze: eccesso di velocità e un giallo “bucato” le cause dello scontro fatale

15 marzo 2023
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FIRENZE. Chiuse le indagini sulla morte di Sebastian Galassi, il rider di 26 anni travolto da un suv all’incrocio tra via De Nicola e via Gobetti, alla periferia sud della città, la sera del primo ottobre scorso. L’automobilista, un ventottenne di Scandicci difeso dagli avvocati Roberto Sanetti e Mario Caramitti, è accusato di omicidio stradale.

In base alla consulenza disposta dal pm Fedele La Terza, titolare dell’inchiesta, al momento dell’impatto con lo scooter il ventottenne stava guidando la sua Range Rover procedendo a una velocità di 71 chilometri orari, ben oltre il limite dei 50 previsto in quel tratto di strada.

Il rider percorreva via De Nicola in uscita città. Quando ha svoltato a sinistra per entrare in via Gobetti, diretto al Deliburger dove doveva ritirare l’ultimo ordine della serata, è stato travolto dal suv che arrivava dal viadotto Marco Polo. La Range Rover, sempre in base alla consulenza, avrebbe impegnato l’area dell’incrocio nonostante il semaforo fosse giallo, e nonostante ci fossero gli spazi per arrestarsi in condizioni di sicurezza. Il rider dal canto suo avrebbe omesso di dare la precedenza ai veicoli provenienti dalla propria destra, e dunque anche alla Range Rover.

La ricostruzione dell’incidente è frutto dei rilievi effettuati al momento del sinistro dalla polizia municipale e degli esami tecnici affidati al super consulente Dario Vangi, ingegnere e docente di Progettazione meccanica e costruzione di macchine all’Università di Firenze. Considerato una delle figure più competenti nel campo dell’infortunistica stradale, a lui nel 2020 la procura di Siena aveva affidato la perizia sull’incidente di Alex Zanardi.

In passato era già stato già consulente nelle indagini sulla morte del ct della nazionale di ciclismo Franco Ballerini durante un rally nel 2010 e in quelle sulla strage ferroviaria di Viareggio.

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