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La tragedia a Lloret de mar

Le parole di sconforto del padre di Niccolò Ciatti: «La morte di mio figlio non ha insegnato nulla»

Le parole di sconforto del padre di Niccolò Ciatti: «La morte di mio figlio non ha insegnato nulla»

Il commento sul video del blitz fuori dal liceo da parte dei giovani di Azione studentesca. «Per fortuna il ragazzo a terra ha avuto la forza di proteggersi la testa con le mani»

20 febbraio 2023
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FIRENZE. Il video del pestaggio avvenuto davanti al Miche lo ha visto anche Luigi Ciatti, il padre di Niccolò, il ragazzo di Scandicci ucciso con un calcio alla testa mentre era a ballare con gli amici in una discoteca di Lloret de mar in Spagna. Le immagini dell’episodio, sebbene il caso non sia paragonabile a quanto accaduto a suo figlio, lo hanno sconfortato.

Cosa ha pensato quando ha visto queste immagini?

«Ecco io non riesco a capire perché si deve arrivare a questo, evidentemente quello che è successo a Niccolò, sebbene sia un caso diverso, credo che non sia servito assolutamente a niente, perché c’è una violenza dilagante, quella è cattiveria, si colpisce per fare male. A prescindere dalle motivazioni, l’atto in se stesso è di una gravità unica e assurda, sono ragazzi che agiscono con una violenza allucinante. C’è un ragazzo a terra, indifeso, che fortunatamente è cosciente e mette le mani a protezione della testa, e viene colpito non solo da uno ma da un altro di proposito, con una violenza che può provocare danni irreparabili. Noi abbiamo le immagini fisse nei nostri occhi di quello che è successo a Niccolò e forse questi ragazzi non si rendono cono delle conseguenze, che possono provocare ma anche di quelle che possono subire. Chi viene colpito può avere danni irreparabili, e chi colpisce può essere rovinato a vita, la giustizia prima o poi io penso che arrivi».

Come si spiega tanta violenza?

«Non credo ci sia una spiegazione plausibile per quello che hanno fatto, credo che veramente certi atti dovrebbero essere evitati, e soprattutto questi ragazzi dovrebbero capire quelle che sono le conseguenze di quello che fanno».

Dunque si tratta di violenza inconsapevole?

«Inconsapevole fino a un certo punto, io penso che il video di ciò che è accaduto a Niccolò lo abbiano visto anche questi ragazzi».

Quindi dopo quello che è accaduto a Niccolò non ci sono più scusanti?

«Secondo me no. Non puoi colpire alla testa in quella maniera, lo sai quello che puoi provocare. È giusto che gli autori vengano puniti, perché è l’unico sistema perché capiscano è che abbiano delle conseguenze. Chi commette questi atti deve pagare, io capisco tutto ma ci vuole una condanna, una punizione ci deve essere e deve essere, forse è questo l’unico modo per far capire che questa violenza così estrema non ci deve essere».

Le vittime dell’aggressione non hanno ancora presentato denuncia...

«Questo è da capire. Se facciamo così, se nessuno sporge denuncia, nessuno fa niente, allora questi continueranno, non hanno nessun tipo di problema. Non va bene che restino impuniti, una punizione ci deve essere, una conseguenza ci deve essere per questi atti, altrimenti non so dove andiamo a finire».

Cosa può generare episodi come questo?

«Non lo so, non so che cosa possa scattare nella testa di un ragazzo per arrivare a tanto, non riesco a comprenderlo, veramente non ce ne sarebbe bisogno. C’è un ragazzo a terra, fermati, è fermo, indifeso, perché continuare? Ho visto che sono in due a tirare i calci, il ragazzo per fortuna ha potuto mettere le mani a protezione, cosa che purtroppo mio figlio non è stato in grado di fare perché ne aveva già prese tante prima».

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