Il Tirreno

Firenze

Animali

Sbranato e ucciso da un pitbull

di Matteo Leoni

	Da sinistra, un’immagine del parco delle Cascine e il cagnolino Neve, ucciso dal pitbull
Da sinistra, un’immagine del parco delle Cascine e il cagnolino Neve, ucciso dal pitbull

L’episodio alle Cascine. Il cane era sfuggito al padrone, che adesso rischia la denuncia

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FIRENZE. Un pitbull sfuggito al controllo del suo padrone ha azzannato un barboncino che era a passeggio con la sua anziana padrona, ferendolo in modo mortale. La scena è avvenuta martedì mattina in viale degli Olmi alle Cascine, davanti agli occhi di numerosi passanti, tra cui diversi bambini. Solo l’intervento della polizia ha permesso di porre fine all’aggressione. Ma per l’animale, un barboncino bianco di nome neve, non c’è stato nulla da fare, nonostante la corsa disperata alla clinica veterinaria. Il proprietario dell’animale, un trentenne senza fissa dimora, originario della Tunisia, adesso rischia una denuncia per il reato di uccisione di cane a seguito di condotta omissiva, nello specifico per non aver custodito l’animale in modo adeguato. Il pitbull al momento è stato affidato ai veterinari della Asl.L’episodio è avvenuto ieri mattina intorno alle 12. L’anziana, una signora di 85 anni residente nella zona, stava passeggiando con Neve al guinzaglio, quando all’improvviso il suo barboncino è stato aggredito dal pitbull. La povera donna non ha potuto fare altro che assistere impotente alla scena. Poco prima qualcuno aveva già dato l’allarme. «C’è un pitbull che passeggia senza padrone» aveva detto una passante avvicinando una pattuglia dell’Unità operativa di primo intervento della polizia di Stato, conosciuta come "antiterrorismo", che stava rientrando da un servizio di controllo del territorio nel parco della Cascine. I poliziotti, due ispettori e due agenti, sono subito intervenuti e si sono ritrovati davanti una scena terribile. Il pitbull con le mascelle serrate sul barboncino, e l’anziana che cercava di avvicinarsi per soccorrere il suo animale. Non poteva essere esclusa la possibilità che il pitbull si rivoltasse contro la donna che, sotto choc, voleva in tutti i modi salvare la sua malcapitata e affezionata bestiolina, e anche contro anche alcuni bambini presenti.Gli agenti della Uopi, addestrati a gestire situazioni al limite, hanno agito con la massima professionalità e, forti della loro esperienza sul campo, sono entrati in azione a mani nude. Sono così riusciti a far mollare la presa al pitbull, facendolo inoltre allontanare dall’area e quindi anche dalle altre persone presenti.A questo punto i poliziotti hanno preso in braccio il barboncino, già in gravissime condizioni, e lo hanno avvolto in un giubbotto della polizia per tamponare le ferite. Poi, senza perdere un istante, è partita la corsa disperata verso una vicina clinica veterinaria, insieme alla padrona del canino. In pochi minuti sono arrivati alla clinica Vet Hospital h24 di via dei Vanni. I veterinari però nulla hanno potuto per salvare la vita al piccolo Neve, che versava in gravissime condizioni.Nel frattempo una parte della squadra della Uopi si è occupata del pitbull, ancora libero nel parco in prossimità del mercato tra viale Lincoln e viale Kennedy: poco dopo, l’animale è stato rintracciato insieme al padrone che l’aveva ripreso al guinzaglio. Il trentenne si è giustificato dicendo che l’animale gli era scappato. Senza documenti e senza fissa dimora, ha raccontato di abitare in una baracca poco lontano dal parco, senza però specificare dove. È stato portato in questura, identificato, e adesso rischia la denuncia.Il pitbull è stato affidato al Centro unità funzionale di igiene urbana e veterinaria della Asl. Gli operatori sanitari stanno effettuando accertamenti sia per valutarne l’aggressività sia per stabilire se fosse regolarmente registrato all’anagrafe canina e dotato di chip. Il proprietario avrebbe raccontato che il suo cane non si era mai mostrato aggressivo in precedenza, soprattutto verso le persone, e avrebbe assicurato di aver registrato regolarmente l’animale, senza però essere in grado di produrre la documentazione. Ieri mattina la proprietaria di Neve, ancora sotto choc, ha contattato la questura per ringraziare gli agenti.

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