Il Tirreno

Firenze

L’annuncio sui social

Nardella e Biffoni non si candideranno alle politiche

di Matteo Calì
Nardella e Biffoni non si candideranno alle politiche

I due sindaci: «Restiamo nelle nostre città»

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Non ci saranno i sindaci toscani di Firenze e Prato nelle liste del Pd alle prossime elezioni politiche del 25 settembre. Né Dario Nardella, primo cittadino del capoluogo toscano, né Matteo Biffoni, omologo della città laniera e presidente Anci, saranno infatti candidati per la composizione del futuro parlamento italiano. Entrambi, attraverso i propri profili social, hanno annunciato infatti che rimarranno al proprio posto di sindaci, con due post a distanza di poche ore l’uno dall’altro, che non lasciano spazio a equivoci. «Il mio compito ora è quello di rimanere alla guida di Firenze - ha scritto Nardella -. Ringrazio coloro che mi hanno chiesto di candidarmi al Parlamento, ma il bellissimo lavoro che dobbiamo portare avanti per la nostra città richiede il mio massimo impegno». Nardella ha parlato anche degli altri sindaci che invece hanno annunciato di volere correre per Camera e Senato. «Apprezzo la generosità con cui molti miei colleghi hanno accettato di candidarsi anche perché in molti casi sono più vicini di me alla scadenza del loro mandato - ha spiegato Nardella -. Da sindaco sarò comunque in prima linea per sostenere il Partito Democratico nella campagna elettorale, portando avanti le nostre proposte e scongiurando un successo delle destre populiste». Poi Nardella ha citato il segretario Pd Enrico Letta che «ha ribadito anche oggi il ruolo cruciale dei territori e dei sindaci in questa sfida». «È una grande opportunità per l’Italia - ha concluso il sindaco - dobbiamo essere tutti pronti e uniti. Porteremo ancora una volta in alto la voce di Firenze e della nostra comunità». Parole simili per il suo collega sindaco di Prato, Matteo Biffoni. «Amo la mia città e voglio rimanere a fare il sindaco» ha esordito Biffoni, spiegando di essere sempre «stato a disposizione della mia comunità e ringrazio i tanti che anche in questi giorni mi hanno chiamato, scritto, incontrato dimostrandomi ancora una volta fiducia e stima». Biffoni fuga ogni dubbio e spiega che non ha «nessuna intenzione di candidarmi in Parlamento» perché «non me la sento di lasciare la città ora, perché ho un impegno con la mia comunità e molto ancora da fare» continua nel suo post. «Questo è il mestiere più appassionante che io possa svolgere - ha aggiunto Biffoni nel suo post -. Ovviamente sarò presente e a disposizione per la campagna elettorale per affermare le ragioni del mio partito, proporre una agenda utile al Paese, lottare per le riforme tanto attese e arginare questa destra populista e sovranista». La comunicazione di Nardella e Biffoni anticipa di fatto la decisione, che sarà approvata dalla Direzione Nazionale del Pd, di non candidare sindaci di città con più di 20.000 abitanti, i consiglieri regionali e gli assessori (tranne quelli delle Regioni nell'ultimo anno di legislatura), oltre ai parlamentari uscenti che non sono in regola con il pagamento delle quote, e chi è stato deputato per più di 15 anni. Per questi ultimi una deroga è concessa «a coloro i quali ricoprono o abbiano ricoperto la carica di segretario nazionale, di presidente del Consiglio dei ministri e di ministro».

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