Boom di autisti aggrediti «Noi vittime dei disservizi»
FIRENZE. «Più sicurezza per gli autisti che ogni giorno subiscono aggressioni». È una denuncia durissima, senza giri di parole, che arriva dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal indirizzata al sindaco di Firenze Dario Nardella, al prefetto Valerio Valenti, all’assessore regionale alla mobilità Stefano Baccelli e ad Autolinee toscane, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico locale. Al centro della missiva la sicurezza degli autisti dei mezzi e i ritardi, con le conseguenti corse saltate che fanno infuriare gli utenti, e talvolta, si arriva a vere e proprie violenze fisiche, con i più incivili che spesso «scaricano il loro nervosismo sul primo autista che trovano davanti», spiegano i sindacati.
Del resto negli ultimi mesi l’escalation di aggressioni sui conducenti dei bus è esponenzialmente aumentata, e si sono registrati numerosi episodi di violenza, con vari autisti che sono anche dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso. Lo scorso gennaio un autista è stato colpito da una testata da un uomo al quale aveva chiesto di indossare la mascherina, come al tempo era previsto dalle norme anti covid. Sempre negli scorsi mesi un altro conducente, invece, nel tentativo di riappacificare una lite tra due persone sul bus, ha rimediato anche lui una testata in pieno volto che lo ha costretto alle cure ospedaliere.
Ma non solo pugni, sputi e offese, solo qualche settimana fa un conducente è stato colpito al volto da alcune uova lanciate dalla strada contro il mezzo. «Ormai da tempo la disastrosa irregolarità del servizio crea malumore tra l’utenza e fa sì che gli autisti, che di fatto sono il ‘front office’ dell’azienda, siano oggetto di pesanti aggressioni», spiegano i sindacati, citando anche tre episodi, accaduti in soli due giorni, e uno dei quali da parte di un uomo che ha minacciato con un paio di forbici un autista, danneggiando anche il mezzo, che gli richiedeva di indossare la mascherina.
Proprio l'uomo, 40 anni, in servizio dal 2008 quando l'azienda era Ataf, racconta al Tirreno le fasi dell'aggressione. «Erano le 6.30 alla fermata del 56 alle Piagge quando un uomo, straniero, è salito sul bus senza mascherina; alcuni passeggeri lo hanno richiamato ma lui non l'ha indossata e ha iniziato a minacciarmi perché gli avevo detto di metterla. Poi dopo averla indossata, l'ha nuovamente tolta e alla mia richiesta di rimetterla mi ha minacciato di rompermi la testa, e mi ha puntato contro le forbici da lavoro». Sulle condizioni lavorative degli autisti considerate «oramai inaccettabili, soprattutto nel fine settimana quando il servizio è già estremamente ridotto», i sindacati denunciano la programmazione aziendale, «infattibile per mancanza di personale». Proprio la carenza di organico sarebbe all'origine dei ritardi dei bus e delle corse saltate. Per questo le sigle sindacali chiedono un impegno immediato ad Autolinee, con «misure che vadano ad incidere pesantemente sulla regolarizzazione del servizio» e «agiscano anche sulla sicurezza dei conducenti, in modo che tali episodi non si ripetano».