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Misericordie, il grido d’aiuto: «Abbattete il costo del carburante»

Matteo Calì
Misericordie, il grido d’aiuto: «Abbattete il costo del carburante»

Chiesta anche una revisione delle intese con la Regione: «Adeguate i ristori»

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FIRENZE. «Il mio appello è quello di consentire alle Misericordie e alle associazioni di volontariato di poter accedere alla defiscalizzazione del costo del carburante». La proposta arriva dal presidente della Misericordia del Galluzzo, Michele Nesi, e raccoglie tutto il grido d’allarme lanciato dal mondo del volontariato in queste settimane sulle problematiche che rischiano di complicare l’attività quotidiana di tante associazioni. L’aumento del costo della benzina, contemporaneamente ai costi esosi da sostenere per le bollette salatissime di luce e gas, rischiano di condizionare l’opera svolta ogni giorno dalle migliaia di volontari al servizio della cittadinanza, che da oltre un secolo caratterizza la vita sociale di Firenze, consentendo al mondo del volontariato di assumere una posizione centrale in ambito socio sanitario. Complessivamente in Toscana sono attivi oltre 470mila volontari e sono oltre 45mila i dipendenti di enti non profit e si registra inoltre una spiccata propensione al volontariato con 1. 253 volontari ogni 10mila residenti. «Risentiamo ultimamente della situazione internazionale – spiega ancora Nesi – e l’aumento dei costi incide inevitabilmente sulle spese, ma non fermeremo mai il servizio di assistenza alle persone perché costa troppo la benzina». Del resto l’attività di volontariato si basa, prevalentemente, sull’impegno e la generosità delle persone che mettono al servizio il proprio tempo per gli altri e per chi ne ha più bisogno, e lo spirito di chi governa le associazioni di volontariato va proprio in questa direzione. «Sicuramente pesa molto il costo del carburante e quello del personale – spiega Piero Tacconi presidente della Misericordia di Rifredi – ma cerchiamo di supplire ogni mancanza con l’impegno dei nostri volontari». «Siamo fiduciosi – prosegue Tacconi – che si possa trovare l’intesa con la Regione Toscana per l’aumento dei ristori alle associazioni di volontariato, anche perché il Covid ha colpito anche il nostro mondo». Secondo Dimitri Bettini, presidente di Anpas Toscana, «il sistema ha tenuto botta nonostante l’emergenza data dalla pandemia e da quello che è successo dopo», e l’impegno delle associazioni è aumentato soprattutto in termini di servizi svolti. «Ci sono stati dei passaggi molto soddisfacenti con la Regione – spiega Bettini – ed è stata ribadita la centralità del volontariato nel sistema toscano, ora aspettiamo a braccia aperte la sostanziale attivazione del Pnrr che dovrebbe di fatto alleggerire il nostro carica di lavoro», soprattutto perché «non dobbiamo far venire meno la storia del volontario fiorentino e toscano che è un pezzo importante per il welfare della nostra regione». «Non interromperemo mai il servizio di assistenza, perché penalizzeremmo i cittadini – racconta Alberto Locchi, presidente della Misericordia di Campo di Marte – ma è sacrosanto ridiscutere il valore dei rimborsi con la Regione Toscana». «Adeguiamo i rimborsi a quelli di Lombardia o Emilia Romagna – prosegue Locchi – così potremo migliorare il servizio offerto e soprattutto potremo farci rientrare l’acquisto di nuove ambulanze, le divise di volontari e molto altro che oggi paghiamo noi».


 

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