Il Tirreno

Firenze

Il caldo non raffredda i saldi si compra meno, ma meglio

Il caldo non raffredda i saldi si compra meno, ma meglio

I clienti scelgono, guardano le etichette e strizzano l’occhio al vintage. In centro lo shopping premia l’etica. Centri commerciali presi d’assalto

04 luglio 2022
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L’afa estiva sembra non placare la voglia di fare shopping con i saldi. Nonostante il caldo a cui è impossibile abituarsi, molti fiorentini si sono diretti verso i negozi del centro per acquistare i capi di cui hanno bisogno o che desideravano da tempo. Quel che sorprende, però, è l’inaspettata quiete.
Non trovi la ressa all’interno dei negozi, persino in quelli fast fashion (ovvero che rilasciano collezioni ogni poche settimane) . Non ci sono le code chilometriche davanti all’entrata di catene iconiche come Zara e H&M.
I saldi continuano a suscitare un certo fascino, è indubbio, ma qualcosa sta cambiando. Con quaranta gradi, direte. Non è esattamente questo. Qualcosa è cambiato. La saldi-mania sembra entusiasmare appena il consumatore. Da Mango, la catena d’abbigliamento femminile che si trova nel sottopasso della stazione Santa Maria Novella, la scritta “saldi, saldi, saldi” attira l’attenzione anche dei più disattenti. Ma anche qui, le persone entrano perlopiù per curiosare. Sono davvero poche le buste che escono dal negozio.
«In questo momento della mia vita, mi trovo a comprare meno, ma meglio. Il mio obiettivo, per i saldi, è acquistare un costume, ma deve essere fatto bene, in termine di tessuti e cuciture. Preferisco investire in prodotti di seconda mano, in buone o ottime condizioni, dal tessuto migliore, anche per ridurre l’impatto ambientale. Qui a Firenze ci sono tanti negozi vintage che vendono per esempio jeans Levi’s. Sono i pantaloni migliori sulla piazza perché durano una vita e questo ammortizza il costo, che è maggiore rispetto alla media. Ma ne vale la pena» racconta Giorgia Zoppi, che aggiunge «se necessito urgentemente di un capo, posso anche recarmi in una catena fast fashion, ma qui acquisto con attenzione. Prediligo capi basici, evitando il colore o la stampa che va più di moda, così da essere certa che posso riutilizzarli anche gli anni successivi».
La collezione proposta, per quanto creativa, non basta per spingere all’acquisto. I vestiti sono sottoposti a test rigidi. Composizione, provenienza, cuciture: queste sono i nuovi criteri di valutazione che rendono un capo degno di essere acquistato. Le etichette non sono più una componente fastidiosa per chi indossa l’abito, da tagliare appena possibile, ma una delle ragioni che spingono all’acquisto.
«Non ho molti obiettivi per questi saldi: ora come ora devo comprare un abito per un matrimonio. Per il resto, preferisco indossare quello che ho già nell’armadio. Così risparmio» racconta Camilla Petrucci, che aggiunge «io indosso anche molti capi di mia mamma. Sono in ottime condizioni e, rispetto a quanto viene proposto nei negozi, sono unici. Anche i mercatini rionali sono un’ottima soluzione: prezzi contenuti, capi vintage e soprattutto realizzati con un tessuto migliore, che non irrita la pelle, ad esempio».
Negli ultimi anni, complice la pandemia, molte persone si sono trovate costrette a riflettere sul proprio armadio. Troppi gli abiti poco sfruttati o comprati solo per sfizio. Gli acquisti impulsivi sembrano ormai appartenere al passato di molte persone, che oggi cercano una via alternativa, più sostenibile per l’ambiente e per il portafoglio. Infatti, una commessa di Mango spiega che «ci aspettavamo una maggiore affluenza. Rispetto al 2019, abbiamo incassato più o meno la stessa cifra. Ma i saldi sono appena iniziati, quindi è ancora tutto da vedere».
Da Tezenis, noto marchio di costumi e biancheria intima, le borse da spiaggia e i teli in microfibra fanno da contorno ai costumi dai colori fluo. «Non abbiamo comprato niente a prezzo pieno, abbiamo aspettato i saldi giusto per acquistare quel che più ci serve per l’estate, come un paio di pantaloncini, qualche vestito leggero e dei costumi. Non ci siamo fissate un budget, ma non spenderemo molto, anche perché non ne abbiamo bisogno. Di abiti ne abbiamo abbastanza, per cui è inutile comprare solo per il gusto di approfittare degli sconti» raccontano Stefania e Giulia, madre e figlia.
Complice forse il caldo, o la voglia di andare in piscina o al mare, ma anche qui è difficile incontrare qualcuno che fa il pieno di acquisti. «Fuori fa talmente caldo che forse è per questo che non abbiamo molti clienti, poi i saldi sono appena cominciati».
Appare evidente che molti ormai non soffrano più della febbre da saldi. La voglia di risparmiare, di rifugiarsi nell’armadio della mamma, di optare per il mercato o il vintage, sembrano battere di gran lunga lo sconto proposto dai vari negozi. Soprattutto per le generazioni più giovani, c’è una maggiore attenzione nei confronti del lavoro che si nasconde dietro la realizzazione di un paio di jeans.
Ci troviamo sempre di più a fare i conti con l’impatto ambientale che produce ciascun capo che indossiamo. Almeno, questo è ciò che emerge passeggiando per Firenze.
Al centro commerciale I Gigli di Campi Bisenzio, la situazione è diversa. A cambiare non è solo la temperatura (da 39 gradi si passa ai 24 grazie all’aria condizionata), ma anche l’approccio allo shopping. È l’esatto opposto di quanto accade a Firenze. Una fiumana di persone entra e esce dai negozi con sacchetti pieni di vestiti, da cui esce lo scontrino, come se fosse una piccola coda. I passeggini si trasformano in appendi sacchetti e le ragazzine corrono da un corridoio all’altro alla ricerca dell’abito perfetto per la discoteca.
Un cambiamento notevole. «Liu Jo ha registrato un’affluenza maggiore del 30% rispetto all’anno scorso. La situazione qui va più che bene e i capi più richiesti sono le t-shirt iconiche del marchio» spiega Moira, una commessa del negozio, che aggiunge «tanti articoli sono già terminati, quindi speriamo nel riassortimento».
Il parcheggio dei Gigli parla da solo: macchine in doppia fila e parcheggi che superano ogni logica e fantasia. Se il centro pare privo di un vero e proprio slancio, il centro commerciale sembra andare oltre i discorsi legati al risparmio e all’impatto ambientale di molte persone.
La clientela qui si entusiasma a leggere il prezzo scontato sul cartellino. «Noi compriamo di tutto. Se troviamo qualcosa che ci piace, non ci pensiamo due volte, soprattutto se è in saldo. Per ora ci concentriamo sui capi estivi, perché partiremo per le vacanze» raccontano Ramona e Aurora.
Un approccio diverso, per non dire opposto, che può spiegarsi se prendiamo in considerazione la clientela (il centro è frequentato da turisti e singoli, mentre I Gigli da gruppi e famiglie), l’impareggiabile sbalzo termico e la possibilità di trovare di tutto e di più, come gelaterie e ristoranti in un unico ambiente. Se per qualcuno i saldi sono un momento cruciale della stagione, per altri rappresentano un’ulteriore occasione per riflettere sull’etica del lavoro, sulla qualità del prodotto e sull’opportunità di consumo. Questa polarizzazione pare essere sempre di più evidente tra i più giovani e inciderà sempre di più nel fashion system. 
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