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C'è Pitti Filati: gli imprenditori toscani si mostrano al mondo. I numeri delle nostre realtà produttive

Luca Amodio
C'è Pitti Filati: gli imprenditori toscani si mostrano al mondo. I numeri delle nostre realtà produttive

Raffaella Pinori, coordinatrice del gruppo Produttori di filati della sezione moda di Confindustria Toscana nord. «Come filatori pratesi siamo certi della qualità dei nostri prodotti e proprio presentando le nostre collezioni, per l'autunno-inverno, abbiamo modo di condividere tutte le straordinarie esperienze e conoscenze maturate dal distretto tessile pratese nelle fibre animali»

29 giugno 2022
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FIRENZE. Moda e sostenibilità, un binomio che sta diventando parola d’ordine nel terzo millennio e che la 91esima edizione di Pitti Immagine Filati (dal 29 giugno al primo luglio alla Fortezza da Basso) ha recepito integralmente. Infatti, in questa direzione si inserisce l’iniziativa del gruppo Produttori di filati, della sezione moda di confindustria Toscana nord, che giovedì 30 giugno organizzerà alla Fortezza da Basso un workshop dal titolo “Animal Welfare: the resilient supply chain of animal textile fibers production”.

L ’appuntamento, previsto per le 14.30, si incentrerà per l’appunto sulla sostenibilità del settore, con particolare attenzione rispetto alla tracciabilità e il benessere animale. Un incontro veloce sì, ma anche ricco di contenuti dove le filiere produttive di fibre pregiate - come lana, cashmere, mohair, alpaca - saranno al centro del dibattito di alcune fra le principali associazioni internazionali di allevatori (Btb Ltd SA, Mohair South Africa, Schneider Group, International Alpaca Association, Sustainable Fibre Alliance). Gli interventi saranno preceduti da brevi relazioni di Francesca Rulli, Ceo e fondatrice di Process Factory, e di Bronwyn Botha di Textile Exchange, organizzazione globale no profit, impegnata verso una evoluzione della moda in senso sostenibile. Ad aprire i lavori sarà Raffaella Pinori, coordinatrice del gruppo Produttori di filati della sezione moda di Confindustria Toscana nord. «Come filatori pratesi - spiega - siamo certi della qualità dei nostri prodotti e proprio presentando le nostre collezioni, per l'autunno-inverno, abbiamo modo di condividere tutte le straordinarie esperienze e conoscenze maturate dal distretto tessile pratese nelle fibre animali».

«Con questa iniziativa - sottolinea Pinori - intendiamo sottolineare come le filiere produttive siano qualificate, tracciate e pronte a rispondere alle esigenze del consumatore attento al benessere degli animali, cui dobbiamo fibre di eccezionale valore».

Venendo ai numeri, le oltre 80 imprese produttrici di filati nel distretto pratese (sono comprese solo quelle che hanno rapporti autonomi col mercato, non le filature conto terzi), 1500 addetti diretti, hanno ampiamente recuperato quel 25% di fatturato che era stato perso nel 2020 e si presume che il valore della produzione 2022 possa superare i 620 milioni dell'ultimo anno pre-covid, il 2019. La produzione del 1° trimestre 2022 ha segnato +27,8% rispetto allo stesso periodo del 2021 e +9,8% rispetto al 4° trimestre del 2021; il confronto sempre del 1° trimestre 2022 con la media del 2019 evidenzia un ottimo +12,5%. Per quanto riguarda l'export, il recupero è altrettanto evidente, con il 1° trimestre 2022 che segna +4% in valori rispetto allo stesso periodo del 2019 (+42,1% rispetto allo stesso periodo del 2021).

Un dato importante, quest'ultimo, perché l'export costituisce il 55% del fatturato dei produttori di filati per maglieria (una quota inferiore invece per i filati da tessitura, assorbiti per lo più dal mercato interno).

Per quanto riguarda i mercati esteri, in Europa nel 2021 il più consistente è stato la Germania col 10,2% del totale, tallonata dalla Romania (luogo di produzione di maglieria per importanti brand) con 9,8%, mentre è più distanziata la Francia con 5,4%. Fuori Europa, considerando congiuntamente Hong Kong più Cina si arriva a quota 15,9% (rispettivamente 8,7% e 7,2%. l © RIPRODUZIONE RISERVATA

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