Empoli, un’altra rivoluzione
Dopo il ribaltone in panchina ora sembra a un passo quello nella stanza dei bottoni: verso l’addio sia il direttore sportivo Gemmi che il suo vice Perna, in arrivo Stefanelli
EMPOLI I botti di fine anno, in casa Empoli, sono quelli che non ti aspetti. La notizia, infatti, esplode in una fredda serata di fine dicembre (quella di ieri) e riguarda una rivoluzione, un’altra rivoluzione dopo il ribaltone in panchina dello scorso ottobre con il ritornoal timone di Alessio Dionisi al posto di Guido Pagliuca.
Il cambio
Stavolta, però, non riguarda la conduzione tecnica, non tocca la panchina ma qualche piano più on alto. La stanza dei bottoni. Ad essere a un passo dall’esonero, infatti, sono il direttore sportivo Roberto Gemmi e il suo vice Armando Perna. Non c’è il certificato dell’ufficialità e il presidente Fabrizio Corsi sceglie la strada della prudenza. «Non ho niente da dire al riguardo e nessun commento da fare in merito», risponde interpellato sull’argomento. Il dado, però, sembra tratto.
La successione
Anche perché c’è già anche il nome di chi assumerà il ruolo di nuovo direttore sportivo. Si tratta di Stefano Stefanelli, che nelle ultime stagioni ha lavorato nella Juventus al fianco di Cristiano Giuntoli. In precedenza aveva ricoperto lo stesso ruolo con Vis Pesaro e Carpi, dove è iniziato il rapporto direttore con Giuntoli che poi lo aveva voluto con sé anche nel Napoli, dove si occupava soprattutto della Primavera. Quindi i passaggi con Pistoiese, Cesena e Pisa e dunque il ruolo di capo dello scounting alla Juventus. nato ad ottobre del 1979 a Pergola (in provincia di Pesaro Urbino), è stato un calciatore prima di essere dirigente: centravanti, con una carriera decennale consumate tra Serie C e Serie D (tra le sue squadre Triestina, Sudtirol, Riccione, Pistoiese e Carpi) prima del ritiro nel 2014, dopo l'ultima avventura all'AJ Fano. Appesi gli scarpini al chiodo si è lanciato nell'avventura da dirigente, raggiungendo anche un altro obiettivo: la laurea in giurisprudenza.
Mesi duri
Gemmi, invece, in azzurro ci è arrivato nella calda estate del 2024, assumendo la carica del primo di luglio con il compito, non proprio facile, di provare a colmare il vuoto lasciato dal predecessore Pietro Accardi appena passato alla Sampdoria. Il dirigente che compirà 51 anni giovedì arrivava invece da Cosenza, ma con esperienze maturate anche con Brescia, Pisa, Arezzo e Carpi. Il mercato è subito intenso e difficile, con tante operazioni a partire da quella dell’allenatore. Dopo Accardi, infatti, lascia anche il tecnico Davide Nicola e la scelta ricade su Roberto D’Aversa. La truppa è rivoluzionata, la prima parte di stagione strepitosa. Poi, però, qualcosa si inceppa. Intuizioni come quelle di Anjorin e Pellegri vengono spazzate via da infortuni e da una seconda sessione di mercato, quella dello scorso gennaio, deludente. Finisce male, con la retrocessione ma Gemmi, che era sotto contratto fino al giugno prossimo, non viene sollevato dall’incarico anche se il rapporto con la famiglia Corsi almeno dall’esterno non sembra più solidissimo.
I tempi
I cambi sono di nuovo tanti e anche stavolta non tutte le scelte sono fortunate. L’epilogo è pura attualità. Manzi, lo diventerà presto perché per il timbro degli annunci non sembra mancare molto. Giorni, forse addirittura ore. Stefanelli, d’altra parte, ora è libero e può iniziare subito. Un’altra rivoluzione bussa è alle porte, insomma. Anzi, la sensazione, forte è che sia già compiuta...
