La tragedia
Gemmi resta, D’Aversa no: per l’Empoli è già iniziato il toto-tecnico. I nomi (con due sorprese “toscane”)
Prime mosse, ma sembra già scritto il destino del ds e dell’allenatore azzurro
EMPOLI. Un nodo sembra già sciolto, l’altro è il primo punto da smarcare. Traduzione: l’Empoli del domani riparte, salvo sorprese, dal direttore sportivo Roberto Gemmi, arrivato un anno fa a raccogliere la pesante eredità di Pietro Accardi, ma sul timoniere, l’allenatore, non ci sono certezze.
O meglio, una ci sarebbe anche ed è Roberto D’Aversa, visto che il tecnico (come il ds) ha ancora un anno di contratto. Le quotazioni per una sua permanenza dopo la retrocessione e una stagione tormentata, però, sono esigue. E non è una questione economica visto che gli accordi (suo e del ds) della passata estate prevedevano già un ingaggio per la Serie A e uno, ovviamente ridotto, per la Serie B. Dopo una retrocessione, però, è difficile resettare tutto. E l’Empoli, non a caso, si sta guardando intorno.
Il presidente Fabrizio Corsi e il suo uomo-mercato ne hanno già parlato e ne riparleranno. Ovviamente anche dopo aver definitivamente chiarito la questione D’Aversa. Al momento non c’è un vero e proprio casting, ma il giro d’orizzonte è iniziato. Ed è iniziato da professionisti che rispondono a un certo tipo di identikit. Ovvero giovani, emergenti, ma possibilmente con conoscenza della categoria. A partire dalle due vere rivelazioni dell’ultima Serie B, che ancora non ha chiuso i battenti.
Le rivelazioni
Ovvero Guido Pagliuca, toscano di Cecina, della Juve Stabia e Antonio Calabro della Carrarese. Due carriere spese nelle categorie inferiori ma idee chiare come l’identità delle loro ultima squadra. Sulla stessa lunghezze d’onda ci sono Davide Possanzini del Mantova e Fabio Caserta del Catanzaro. Su tutti questi nomi è già iniziata la raccolta della informazioni (Caserta ha lavorato con Gemmi a Cosenza per uno spezzone di stagione prima di essere esonerato) sulle metodologie di lavoro, abitudini e via dicendo. Un giro d’orizzonte che non servirebbe per Antonio Buscé, che dopo l’ottima parentesi nelle giovanili azzurre (due scudetti) ha maturato significative e positive esperienze con Vibonese e Rimini (Coppa Italia di Serie C). Ma, come detto, dalle prime indiscrezioni che trapelano sembra che la società preferirebbe affidarsi a chi di Serie B ha già avuto qualche assaggio. Naturalmente altre candidature potrebbero aggiungersi nei prossimi giorni, anche se la sensazione è che l’Empoli voglia scegliere n fretta a chi affidarsi per pianificare il suo futuro.