Empoli, una rimonta sfiorata e tanti rimpianti: in uno sguardo c’è tutto il sabato azzurro
Badelj ed Ekuban regalano tre punti agli ospiti. Esposito sbaglia un rigore dopo una vita e poi segna il gol dell’inutile 1-2
EMPOLI. È la partita dei rimpianti quella dell’Empoli contro il Genoa. Il rimpianto che che si coglie nell’ultima immagine dell’incontro, nello sguardo di Jacopo Fazzini mentre l’arbitro Rapuano fischia tre volte davanti alla curva gremita da quattromila tifosi rossoblù. E anche l’espressione di mister D’Aversa, subito dopo il novantesimo, è emblematica.
Rimpianti
Rimpianti per quello che poteva essere e non è stato, una rimonta che sembrava a un passo e invece lascia gli azzurri con un un pugno di mosche mentre gli ospiti festeggiano una vittoria frutto di una voglia che è stata più grande dei propri limiti. Finisce 2-1 al Castellani una partita dai due volti. Primo tempo di duelli feroci senza grandi occasioni, ripresa scoppiettante e alla fine esaltante solo per il Genoa. Stavolta non hanno risposto presente i tre che finora avevano fatto le fortune dell’Empoli: Vasquez colpevole sul vantaggio genoano (disimpegno sbagliato su Vitinha), Goglichidze che si allunga la palla sui piedi di Badelj nella stessa azione, Ismajli che si fa anticipare da Ekuban sul 2-0. Mettiamoci anche Colombo che nella ripresa si è divorato un gol già fatto. In mezzo, un rigore parato da Leali a Esposito, che si farà perdonare 20 minuti dopo con l’incornata del definitivo 1-2.
Scelte e strategie
D’Aversa se l’è giocata spostando sulla mediana Cacace e arretrando Pezzella sulla linea dei difensori (una mossa che forse avrebbe pagato anche a Bergamo con l’Atalanta) e tenendosi il jolly Fazzini per il secondo tempo. Ne è venuta fuori una partita a scacchi, all’inizio. La partita si stappa dopo appena 35 secondi dall’inizio della ripresa grazie a un festival degli errori della difesa azzurra che serve la palla dell’1-0 sui piedi di Badelj. L’Empoli prova a rispondere subito e al 51’ si vede una scena a cui non si assisteva da tempo, con l’arbitro Rapuano che non vede un rigore solare per fallo di Vasquez su Esposito. Il tempo di ammonire il povero D’Aversa per proteste e il Var lo riporta a più miti consigli. Sembra una sentenza, perché sul dischetto si presenta lo stesso Esposito che finora aveva fatto 20 su 20, ma stavolta c’è Leali che devia sul palo e poi para. Una mazzata psicologica, aggravata dall’errore sotto porta di Colombo, quattro minuti dopo. E così il Genoa passa all’incasso al 68’: contropiede fulminante di Thorsby e Miretti per la zampata di Ekuban.
La speranza
L’Empoli non ci sta e al 75’ la riapre con Esposito, di testa, su cross dalla tre quarti di Anjorin. Ora è un assedio e il gol sembra solo questione di minuti. Invece i minuti passano, le mischie si susseguono, il Genoa ha il braccino, ma con le unghie e coi denti porta a casa i tre punti, lasciando all’Empoli il rimpianto di essersi svegliato solo quando era sotto, quando era ormai troppo tardi.