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Calcio: Serie A

Empoli, un altro mattoncino verso la salvezza: il solito Pellegri apre ma l’Udinese la riprende

di David Biuzzi

	Un'azione del match (foto Juri Autovino)
Un'azione del match (foto Juri Autovino)

La squadra di mister D’Aversa con il pareggio sale a quota 16 punti in classifica

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EMPOLI. Anche un viaggio di mille miglia inizia con un singolo passo, insegna il filosofo cinese Lao Tzu, e quello che l’Empoli compie, in avanti, pareggiando con l’Udinese non è banale. No, perché è un altro mattoncino messo nella costruzione del percorso che deve portare gli azzurri al grande traguardo, la salvezza, e contribuisce a mantenerli abbastanza lontano dalla zona guai. 0In più arriva in un momento in cui l’emergenza, tra assenze e acciacchi, pesa assai. Proprio come a Lecce prima della sosta, infatti, fuori causa c’è più di una mezza dozzina di giocatori, il centrocampo è ridotto (numericamente) all’osso e in panchina vanno solo in 11 (compresi il portiere Perisan, alla prima chiamata stagionale, e il lungodegente e ancora non utilizzabile Belardinelli).

L’analisi e la partita

È un punto pesante, insomma. Anche se il fatto che il pari dei friulani arrivi a un quarto d’ora dalla fine qualche spiraglio al rammarico lo lascia. Gli azzurri, infatti, sognano di costruire l’impresa completa sul terzo sigillo consecutivo di Pellegri, ma quando si accende la spia della riserva del serbatoio delle energie i bianconeri guadagnano tanti metri di campo e anche se le occasioni latitano sono decisamente superiori alle ripartenze dei giovanotti di D’Aversa. Che prova a gestire le forze già dal via, completando il 3-4-2-1 con Cacace al posto di Haas al quale la società intende proporre il rinnovo del contratto in scadenza dopo il grave infortunio (al crociato del ginocchio sinistro) dei giorni scorsi. Gran bel gesto.

Il primo tempo

La partenza, comunque, non è male. Certo i ritmi non sono alti e si vedono più lanci lunghi (da ambo le parti) a duelli individuali a tutto campo che manovre costruite. L’Empoli, però, c’è. E la sensazione è che abbia anche più verve dei bianconeri (che Runjaic presenta nel 3-5-2 annunciato ma senza Lucca). Sensazione che prende corpo col passare dei minuti e che viene certificata al 23’ quando Cacace innesca Pellegri, come a Lecce, e come a Lecce l’attaccante si gira su Bijol e infila Okoye (così così) con il suo destro che sta diventando sentenza: 3 gol nelle ultime 3 uscite, non gli era mai riuscito. Azzurri avati, insomma, e conseguente reazione friulana che sbatte quasi sistematicamente (al 34’ l’unica parata di Vasquez sul vivace Thauvin) sul terzetto arretrato (Goglichidze-Ismajili-Viti) che si conferma superbo. Il sacrificio di tutti (Colombo in primis) fa il resto.

La ripresa

Tanto che la ripresa inizia con Lucca e Zemura dentro per Giannetti e Kamara. È più offensiva, l’Udinese, e aggiunge chili e centimetri a una squadra che ne ha già assai. Così gli azzurri arretrano e soffrono su palle inattive e rimesse laterali (che i friulani fanno piovere direttamente dalle parti di Vasquez). Servirebbe qualche ripartenza per provare a chiuderla o almeno alleggerire la pressione altrui. Gli spazi ci sarebbero pure, le energie no. Dal giro dei cambi escono Solbakken (per Colombo) e Anjorin (per Pezzella) ma l’apporto non è quello sperato (l’inglese non al top dopo 21 giorni di noie muscolari e si vede). Cacace, tornato al suo ruolo di esterno, rischia il rigore su Lucca al 27’, ma stringi stringi non è che l’Udinese collezioni occasioni. Gli resta l’arma dei cross, coi suoi tanti saltatori, che sfrutta a pieno dopo l’uscita di Pellegri (che di testa ne prende tante) per Esposito al 25’.

Al 31’, infatti, Lovric batte l’ennesimo corner e stavolta Davis brucia Solbakken (ora a proteggere il primo palo, a zona, c’è lui) e incorna dove Vasquez non può proprio arrivare. Un pari che, per la pressione esercitata dagli ospiti, ci sta. E al quale D’Aversa risponde con Erkong per Henderson (38’) e conseguente passaggio al 5-3-2. Conservativo? Certo, ma è giusto che lo sia. Perché alla fine quello portato a casa sarà pure un mattoncino, ma il suo peso specifico è rilevante. E potrebbe diventarlo molto.

Il tabellino

EMPOLI (3-5-2): Vasquez; Goglichidze, Ismajli, Viti; Gyasi, Henderson (38’st Ekong), Maleh, Cacace, Pezzella (21’st Anjorin); Pellegri (29’st Esposito), Colombo (21’st Solbakken). Allenatore: D’Aversa.

UDINESE (3-5-2): Okoye, Giannetti (1’st Zemura), Bijol, Tourè; Ehizibue, Zarraga (18’st Ekkelenkamp), Karlstrom, Lovric (36’st Atta), Kamara (1’st Lucca); Thauvin (43’st Brenner), Davis. Allenatore: Runjaic.

ARBITRO: Marinelli di Tivoli.

RETI: 23’pt Pellegri, 31’st Davis.

NOTE: Ammoniti: Kamara, Bijol, Henderson, Ekong, Anjorin. Angoli: 1-8. Recupero: 1’, 4’.

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