Parma-Empoli 1-1, per gli azzurri punto meritato
La squadra di D’Aversa va avanti, poi viene ripresa e rischia grosso su calcio di rigore fallito dai ducali
PARMA. Un’impresa costruita in 80 minuti (eccellenti i primi 45), e quasi gettata alle ortiche in appena 2. Alla fine l’ Empoli torna a fare punti in casa del Parma dopo due giornate a vuota e riporta a casa con un pareggio che vale. Quel che poteva essere e non è stato, insomma, lascia il tempo che trova. Anche perché c’è quel rigore stampato sulla traversa da Bonny, una manciata di secondi dopo che Charpentier ha replicato al l’autorete di Coulibaly, che attenua e non poco i rimpianti. Tirando le somme, cioè, restano pregi e difetti già noti per la truppa di D’Aversa. Che al Tardini incanta soprattutto nel primo tempo, quando disinnesca le qualità dei tenori di casa (all’attivo per i giovanotti di Pecchia una conclusione di Bonny domata da Vasquez all’11’ e una traversa “baciata” dall’ex Cancellieri dal limite al 43’) e punge soprattutto con le giocate di un sontuoso Fazzini. Che, non a caso, è l’artefice del vantaggio azzurro che matura, non a sorpresa, al 35’ con una bella azione congeniata sull’asse Solbakken-Colombo, rifinita da Gyasi e conclusa da Coulibaly che infila la sua porta proprio a causa del numero 10 dell’ Empoli. Ci sta tutto, il vantaggio, perché gli azzurri ci mettono gambe, testa e personalità.
Nella ripresa, però, il copione cambia subito. Le prime sostituzioni ordinate da Pecchia (fresco di rinnovo) aumentano peso e spirito dei padroni di casa. Invece l’ Empoli, che ora avrebbe anche più spazi per ripartire, paga dazio alle energie spese e perde solidità. Soprattutto non riesce più a farsi vedere in avanti (con Fazzini che torna umano e una flessione che riguarda tanti: da Pezzella a Solbakken passando per Anjorin e Colombo) e, quindi, far respirare il suo pacchetto arretrato. Gli attacchi gialloblù diventano progressivamente tambureggianti. Il valzer dei cambi rafforza la tendenza, anche perché la rosa emiliana ha qualcosina in più, ma alla fine al Parma per arrivare al pari (che merita) serve l’aiutino. Quello dell’arbitro La Penna, che non fischia un evidente fallo di Balogh su Henderson in mezzo.
L’ Empoli, colpevolmente, si ferma, il Parma no e trova il varco sulla sinistra con Veleri: palla dentro per Charpentier che controlla a infila. Al 35’ è tutto da rifare. L’inerzia, però, ora premia i locali che, al 37’, sfondando sull’altra fascia con Almqvist: Pezzella non ce la fa a inseguirlo, Vasquez lo stende. È rigore. Lo calcia Bonny, al 38’ , come detto sula traversa. Non c’è tempo per altro. E, tutto sommato, va bene così.
PARMA (4-2-3-1): Suzuki; Coulibaly, Delprato, Balogh, Valeri; Bernabé (39' st Mihaila sv), Hernani (10' st Keita); Man (1' st Charpentier ), Sohm , Cancellieri (10' st Almqvist); Bonny (39' st Camara sv).
In panchina: Chichizola, Corvi, Estevez, Leoni, Valenti, Benedyczak, Di Chiara, Hainaut, Haj Mohamed. Allenatore: Pecchia.
EMPOLI (3-4-2-1): Vasquez; Goglichidze , Ismajli , Viti; Gyasi, Anjorin (24' st Henderson ), Grassi (35' st Maleh sv), Pezzella ; Fazzini (35' st Haas sv), Solbakken (43' st Ekong sv); Colombo (24' st Pellegri 6).
In panchina: Brancolini, Seghetti, Cacace, Belardinelli, De Sciglio, Konate, Marianucci, Sambia, Tosto. Allenatore: D'Aversa
ARBITRO: La Penna di Roma.
RETE: 35' pt Coulibaly (aut.), 35' st Charpentier
NOTE: pomeriggio sereno, terreno di gioco in discrete condizioni. Rigore sbagliato al 38' del secondo tempo da Bonny (Parma) Ammoniti: Delprato, Hernani, Balogh, Sohm, Anjorin, Ismajli, Grassi, Vasquez, Pellegri. Angoli: 8-3. Recupero: 0' pt, 4' st