Maldini jr è arrivato a un bivio. «Empoli piazza giusta? Lo spero»
La presentazione del giovane fantasista: poche parole, tanta determinazione
EMPOLI. «Ho scelto Empoli perché fin da subito la società era interessata a prendermi, ho sentito subito la loro voglia di farmi arrivare qui e non ci ho pensato più di tanto prima di dire sì».
Daniel Maldini è un ragazzo di poche parole. Quella che avete appena letto è la frase più lunga che ha pronunciato durante i poco più di cinque minuti della conferenza stampa di presentazione, ieri nella pancia del Castellani. Evidentemente preferisce far parlare i fatti, anche perché è cosciente, nonostante la sua giovanissima età (22 anni a ottobre), di essere arrivato a una sorta di bivio: una buona stagione in azzurro potrebbe garantirgli un futuro in rossonero, che è il suo grande sogno.
Come dargli torto? Cresciuto nelle giovanili del Milan, è il terzo membro di una gloriosa famiglia che da una vita ha quella maglia cucita sulla pelle, prima Cesare, poi Paolo, infine Daniel. E in questi giorni si sta consumando un evento a suo modo storico: dopo la separazione da Paolo, a giugno, e l’arrivo di Daniel a Empoli, non c’è più un Maldini nella società rossonera. Non accadeva da 67 anni.
«Che effetto mi fa non vedere più mio padre in società? – si limita a dire il figlio – Ovviamente mi dispiace, ma non posso dire di più. Il cognome che porto ha i suoi pro e i suoi contro, ormai ci ho fatto l’abitudine, quel peso lo sento sempre meno».
Ora è tempo di pensare alla nuova avventura. Non subito, perché il fantasista ex Spezia deve ancora smaltire un problemino fisico che si porta dietro dall’esperienza ligure, ma presto inizierà ad allenarsi coi nuovi compagni. Che, dice lui, lo hanno accolto molto bene. Non conosce nessuno, solo Roberto Piccoli, compagno nelle nazionali giovanili, ma se l’ambiente azzurro è quello della passata stagione non farà fatica a inserirsi, visto che tutti hanno sottolineato la compattezza del gruppo come il valore aggiunto di questo Empoli.
Daniel cerca di stare coi piedi per terra: «Empoli la piazza giusta per me? Lo spero. Però prima dovrò cercare di raggiungere gli obiettivi di squadra e poi quelli personali».
Che passano dal raggiungimento di un accettabile stato di forma e dal ruolo in cui potrà essere impiegato nel 4-2-3-1 disegnato da Paolo Zanetti nel finale della scorsa stagione e dal quale si ripartirà il prossimo 20 agosto alla prima interna col Verona.
«Mi trovo bene dietro la punta – spiega Maldini – oppure largo a sinistra. Ma anche largo a destra. Oppure di punta» sussurra lasciandosi scappare un sorriso. Insomma, fatelo giocare e vedrà di adattarsi alle richieste. La concorrenza potrebbe essere alta e il rampollo della dinastia Maldini dovrà sudarsela quella maglia, consapevole che Paolo Zanetti è un allenatore pronto a cambiare in corsa, in altre parole che fa giocare chi sta meglio e si impegna in settimana. Daniel ha fatto i compiti a casa, dice di aver visto spesso giocare l’Empoli durante la scorsa stagione e che quel gioco gli piace, anche se il sogno, come detto, è tornare un giorno a vestire la maglia rossonera. Nella passata stagione ha anche segnato contro gli ex compagni di squadra nella partita persa 2-1 dallo Spezia a San Siro, poi ha firmato il gol vittoria contro l’Inter. Mai gol banali, dunque, anche se pochi in una stagione con poche presenze anche per qualche guaio fisico.
A Empoli è arrivato in prestito con diritto di riscatto intorno ai 5 milioni e un controriscatto a favore del Milan intorno ai 6 milioni. Insomma, dopo 67 anni non c’è più un Maldini nel Milan, ma potrebbe essere solo una parentesi.
