L’Empoli nelle mani dei preparatori: «Il mister chiede muscoli e velocità»
Lo staff atletico alle prese con una stagione anomala per lo stop del Mondiale
EMPOLI. In questo periodo che precede i primi impegni ufficiali della stagione l'attenzione di tutti è concentrata sì sui giocatori e sulle amichevoli estive, ma anche su chi quei muscoli deve cercare di farli funzionare al meglio. Questo, infatti, è il momento dell'anno dove i preparatori atletici sono i veri protagonisti. Tocca a loro far sì che i ragazzi giorno dopo giorno affinino la condizione per arrivare ai nastri di partenza con il motore a pieno regime. Spesso e volentieri, anche nella passata stagione, l'Empoli si è distinto per avere più fiato e più gambe degli avversari, fattori che possono fare la differenza tra una vittoria e una sconfitta.
Lo staff tecnico dell'Empoli di quest'anno vede Rocco Perrotta e Fabio Trentin come preparatori e Paolo Giordani come responsabile del recupero degli infortunati. «La richiesta del mister è quella di avere tra le mani una squadra molto intensa – spiega Trentin – che fa delle accelerazioni della parte neuro muscolare una cosa fondamentale. Il nostro compito è quello di supportare la sua proposta a livello fisico, andando a integrarla e completarla dove necessario. Sono felice di essere a Empoli e di potermi misurare con questo tipo di società. Ho la fortuna e il piacere di lavorare con molti professionisti». Se per Trentin, che lavora spalla a spalla con Paolo Zanetti sin dai tempi del Sudtirol, il tecnico di Valdagno è un volto più che conosciuto, per Perrotta questa è la prima esperienza a contatto con l'ex mediano azzurro. «Col mister – racconta Perrotta – ci stiamo conoscendo come è normale che sia. Abbiamo impostato il lavoro in base alle sue esigenze. Prima di iniziare abbiamo effettuato una serie di test dai quali abbiamo tratto indicazioni che abbiamo analizzato per poi, di comune accordo tra area performance e area medica, definire il tipo di lavoro da svolgere. Il nostro compito è quello di analizzare quotidianamente i dati e studiare un lavoro che vada a completare e affiancare la proposta tecnica».
Per Perrotta sta per cominciare la sesta stagione a Empoli, un traguardo assolutamente da non sottovalutare come sottolinea lui stesso: «Non posso che ringraziare la società che mi ha dato questa opportunità. In questi anni ho avuto la possibilità di collaborare con tanti professionisti di grande esperienza e ho visto soprattutto crescere l'Empoli, con la società che ha investito molto nel corso del tempo, aumentando la qualità delle strutture a disposizione». Chi invece ha messo piede per la prima volta a Empoli poche settimane fa è Giordani. Il suo è un ruolo molto delicato, visto che alle sue mani è affidato il recupero di chi si avrà problemi fisici durante la stagione. «Il mio compito – dice Giordani - è quello di fare un lavoro di prevenzione, con esercizi pre e post allenamento per ridurre il numero di infortuni e, quando questi avvengono, ottimizzare i tempi di recupero e il rientro in gruppo. Dopo tante stagioni al Parma, Empoli è stata una scelta di vita e professionale. La chiamata del dottor Gatteschi mi ha reso molto orgoglioso. Arrivo in una società che può esser vista come piccola, ma qualitativamente non ha niente da invidiare a nessuno».
Dopo la prima fase di ritiro a Empoli, la squadra da domani si trasferirà in Austria. «Avremo la possibilità – dichiara Trentin – di confrontarci con squadre internazionali, alzando il target delle amichevoli e conseguentemente l'impegno a livello fisico e tecnico. Troveremo un ambiente con temperature più basse e questo ci permetterà di alzare ancora di più l'intensità. Durante le amichevoli andremo ad alzare il minutaggio dei calciatori». Quest'anno per i preparatori ci sarà da affrontare qualcosa di mai visto prima in Serie A: più di un mese di sosta tra novembre e gennaio per i Mondiali di Qatar. Come verrà affrontato a Empoli questo periodo forzato di stop? «La viviamo come un'opportunità – concludono i preparatori azzurri - sappiamo che sarà una stagione anomala. Il nostro obiettivo è essere molto performanti nella prima fase. Durante i 50 giorni di pausa faremo una fase di scarico per poi andare a lavorare, dal punto di vista tecnico e fisico, più a lungo termine, un qualcosa che nel calcio non è certo comune».
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