Il Tirreno

Empoli

L’ex difensore di Brescia, Pisa, Mantova e Prato ora si esibisce a Castelnuovo

Un po' di serie A sui campi amatoriali C'è Argentesi con la maglia dell'Accento

Luca Argentesi classe 1965 è il punto di forza della difesa dell’Accento
Luca Argentesi classe 1965 è il punto di forza della difesa dell’Accento

25 ottobre 2011
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 EMPOLI. Quando al presidente Costanzo Cacelli si è presentata l'occasione, non se l'è certo lasciata sfuggire. Così, oggi, sui nostri campi amatoriali riscopriamo Giuseppe Argentesi, difensore che tra gli anni '80 e '90 ha calcato anche i campi della serie A. Dopo una lunga carriera, anche da allenatore, Argentesi è oggi una pedina fissa de L'Accento Castelnuovo.  La carriera. Una carriera molto lunga quella di Argentesi, nato a Chivasso il 12 agosto del 1965. Dopo essere cresciuto nel Torino, ha militato come difensore in serie B e in serie A nel Brescia, nel Pisa del presidentissimo Romeo Anconetani, prima di passare al Mantova. Poi, il suo, è stato un lungo peregrinare per tanti campi e stadi della serie C: Prato, Alessandria, Ponsacco, Pro Vercelli, Viareggio. Nel 2001 abbandonò il calcio professionistico andando a giocare in serie D (Castelfiorentino, Fortis Juventus) prima di concludere in Eccellenza col Sangimignano. A questo punto la decisione di provare la carriera da allenatore, di passare dal campo alla panchina: prima alla Sestese, poi al Lanciotto Campi e infine, lo scorso anno, l'avventura all'Atletico Roma in prima divisione come vice di Giuseppe Incocciati. Un'esperienza purtroppo interrottasi, lasciandolo a 46 anni senza panchina ma con una voglia matta di non abbandonare, per niente al mondo, il campo di calcio. Non importa la categoria.  Con L'Accento. Così arriva la chiaccherata con il presidente de L'Accento Costanzo Cacelli. Argentesi - che abita a Castelfiorentino con la famiglia - si piazza al centro della difesa collezionando, in questo avvio di stagione, tutte le presenze. Ha giocato anche nell'ultima sfida di domenica contro la Spicchiese, dove L'Accento si è imposto col risultato finale di 2-1. «Dopo la fine del rapporto con l'Atletico Roma - racconta Argentesi - mi sono ritrovato senza lavoro. Così ho detto: in attesa di ritornare su una panchina mi tengo in forma. Ecco perché ho scelto di giocare nel campionato amatoriale, pensare alla condizione fisica e stare coi ragazzi». Con L'Accento aveva già avuto dei contatti negli anni scorsi, ma ancora il rapporto non si era concretizzato per i suoi impegni lavorativi. La sua presenza in squadra è un valore aggiunto, anche se lui smorza i toni trionfalistici. «Ho anche 46 anni - dice ridendo - certo cerco di portare la mia esperienza in campo, anche se quando ti trovi davanti dei ragazzini che corrono il doppio di te a questa età è dura per chiunque. Ho preso questa avventura come divertimento, il calcio amatoriale deve essere questo e poi, ripeto, è un modo per restare in forma. Con la squadra mi trovo bene, molti ragazzi li conoscevo. Tutti insieme lottiamo per restare in categoria, siamo affiatati».  Presente e futuro. Nel presente di Argentesi c'è la speranza di poter ritrovare una panchina. «A Roma è finita in malo modo - spiega - spero che possa avere ancora delle possibilità in futuro». A lui che ha solcato i campi della serie A italiana, chiediamo che effetto faccia scendere in campo nel calcio amatoriale della nostra zona. «Cambia tanto. Per esempio la velocità di gioco - spiega Argentesi - si corre molto meno e anche gli allenamenti, ovviamente, sono vissuti con un'intensità diversa. Quando giochi su palcosceni importanti poi sei tu il protagonista e ti senti tale, scarichi anche la grinta in maniera differente. La stessa cosa che capita in panchina. Nel calcio Uisp è tutto molto diverso, ma a me piace stare lo stesso coi compagni e divertirmi. Per questo ringrazio L'Accento e il presidente Cacelli per l'opportunità che mi hanno dato».
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