Il Tirreno

VINCI. Tre uomini a volto coperto e armati di una mazza da baseball e un grosso martello da cantiere. Le immagini registrate dalle telecamere sono chiare e mostrano la banda colpire la porta d’ingresso a vetri creando un pertugio da cui entrare nell’attività commerciale Oro contante in via Leonardo da Vinci, a Sovigliana, nel comune di Vinci, non proprio una strada secondaria. Il blitz è stato portato a termine poco dopo le 2 di giovedì 11 dicembre con l’allarme che ha cominciato a suonare mentre i tre arraffavano gli oggetti preziosi esposti nella vetrina per poi fuggire con la refurtiva che deve essere ancora quantificata dal punto di vista economico.

Ladri esperti e tempi rapidi

Proprio il fatto che l’incursione nel negozio sia avvenuta su una delle strade più trafficate del paese, seppur in piena notte, lascia supporre che si tratti di un gruppetto di ladri esperti, dediti a questo genere di attività in cui conta la decisione e, soprattutto, i tempi rapidi con cui riuscire a portare via il più possibile per poi darsi alla fuga senza lasciare tracce.

L’intervento dei carabinieri

I responsabili del negozio, infatti, una volta avvisati del furto, hanno chiamato subito il Numero unico per le emergenze (Nue), da cui è scattato l’intervento dei carabinieri che ora indagano sull’episodio nella frazione di Vinci. L’attività commerciale presa di mira fa parte di un gruppo la cui sede centrale si trova a Pistoia. Dipendenti e titolari del negozio di Sovigliana non hanno potuto fare altro che prendere atto del furto avvenuto mentre il vicinato dormiva e in strada praticamente non passava nessuno. Un’azione probabilmente studiata nei minimi particolari. Compreso il sistema per lasciare via Leonardo da Vinci nel tentativo di non lasciare elementi utili per le indagini del militari dell’Arma.

Le indagini in corso

Proprio le forze dell’ordine, a questo punto, sono al lavoro per individuare una strada da percorrere nel tentativo di risalire ai responsabili. Eventuali testimoni, ma soprattutto i filmati dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati nelle vicinanze al “compro oro” derubato potrebbero offrire spunti importanti per indirizzare le ricerche di quella che sembra una banda specializzata e non nuova a colpi del genere.