Il Tirreno

Empoli

L’episodio

Empoli, ritrovato un falco di palude colpito da 18 pallini da caccia

Il falco colpito dai pallini
Il falco colpito dai pallini

Recuperato dal Cetras, adesso è sottoposto a cure: il Wwf si dichiara indignato da questi fatti e lancia una richiesta alla prossima giunta regionale

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EMPOLI. Un giovane falco di palude (Circus aeruginosus), colpito da 18 pallini da caccia, è stato raccolto nella piana fiorentina e un raro falco pellegrino (Falco peregrinus), anche questo colpito da arma da fuoco, sulle colline vicine al padule di Fucecchio. I due uccelli feriti sono stati recuperati dai volontari del Cetras, Centro Toscano Recupero Avifauna Selvatica di Empoli, e sono ora sottoposti a delicate cure nella speranza che presto possano tornare a volare liberi.

Il Wwf si dichiara indignato da questi fatti e si domanda quanti sono gli altri animali che non vengono raccolti e che colpiti dalle fucilate rimangono a morire nelle nostre campagne. «I casi di abbattimento illegale di cui veniamo a conoscenza – dice il delegato Wwf per la Toscana, Guido Scoccianti – sono infatti in realtà solo la “punta dell’iceberg” di un fenomeno tuttora molto ampio e diffuso. Sembra proprio che il bracconaggio sia una piaga che non si riesce a debellare. Gli organi di controllo con organici ridotti al minimo non riescono a sorvegliare un territorio ampio come quello della regione Toscana, dove sono presenti ancora più di 60mila cacciatori. Inoltre, le nostre guardie giurate volontarie, impegnate nei controlli, invece che supportate, vengono ostacolate nella loro attività volontaria persino dalla Regione con norme e regolamenti che tendono a ridurne sempre di più le possibilità operative. In questo scenario è chiaro che il bracconaggio possa tristemente tornare a dilagare».

La richiesta

«Chiediamo quindi alla prossima giunta regionale – aggiunge Scoccianti – di sanare questa situazione e di adoperarsi per aumentare l’organico delle forze istituzionali e anche sostenere e promuovere l’attività del volontariato nel campo della vigilanza ambientale, in modo da aumentare l’efficacia delle attività di repressione di questa barbara attività illegale. Ringraziamo il Cetras per il grande impegno del suo personale nella cura degli animali selvatici. Il Wwf chiede inoltre al mondo venatorio di isolare e denunciare chi commette reati di questi tipo a carico della fauna selvatica, patrimonio di tutta la comunità».

Il falco di palude è un rapace di medie dimensioni, effettua tipici voli planati appena al di sopra della vegetazione di paludi o campi, mantenendo le ali ripiegate a “V” verso l’alto. Si ritrova nelle zone umide frequentando sia ambienti d’acqua dolce che d’acqua salmastra, costieri e interni, di bassa profondità. Il falco pellegrino prende il nome dal piumaggio sul capo, che ricorda un copricapo scuro molto simile ai cappucci che, nel Medioevo, indossavano i pellegrini mentre compivano lunghissimi e impervi viaggi lungo le vie della devozione in tutta Europa.

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