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Empoli, stadio: 80 milioni annui con il nuovo “Castellani”. L'analisi dello studio Teha

di Danilo Renzullo
Empoli, stadio: 80 milioni annui con il nuovo “Castellani”. L'analisi dello studio Teha

È l’impatto economico che genererà il restyling dell’impianto. Con la piena operatività previsti centinaia di posti di lavoro

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EMPOLI. All’avanguardia, dal punto di vista strutturale, e moderno, secondo la nuova concezione di offerta di servizi. Ma non solo. Perché il nuovo, futuro, stadio Castellani è destinato a diventare anche uno dei principali “polmoni” economici della città, generando un giro di affari che da Empoli sarà capace di estendersi anche al resto della Toscana. Con un impatto che nel breve periodo – con l’intervento di rigenerazione – produrrà un giro d’affari stimato in oltre 143 milioni di euro, mentre nel tempo sarà in grado di dare una scossa all’economia locale – e non solo – generando un giro d’affari calcolato in quasi 80 milioni di euro annui. A cui si aggiungono centinaia di nuovi posti di lavoro, diretti o indiretti, e benefici per l’ambiente – grazie all’attenzione alla sostenibilità del progetto – che produrrà un «controvalore» di 300mila euro l’anno in termini di costi sociali evitati.

Questa, in estrema sintesi, la fotografia scattata da Teha (The European house-Ambrosetti), studio leader mondiale nella consulenza aziendale e think tank con sede a Milano, nello “studio di impatto socio-economico del progetto di riqualificazione dello stadio Carlo Castellani”. Considerando gli investimenti diretti, la capacità di generare «valore e occupazione», sia nella fase di costruzione che in quella di esercizio, il “futuro” Castellani sarà una sorta di moltiplicatore per l’economia locale e, in parte, regionale.

Impatto “costruzione”

Secondo l’analisi dello studio milanese, le risorse investite per la realizzazione del progetto – quasi 54 milioni di euro –, genereranno un impatto economico atteso di oltre 143 milioni in tre anni. «Per ogni euro di attività economica generato direttamente per effetto della realizzazione delle strutture – spiega l’analisi –, se ne attivano 1,66 addizionali nell’economia» arrivando quindi ad un moltiplicatore di 2,66. Questo vuol dire che i 53,7 milioni di euro di investimento nelle nuove strutture genereranno un impatto indiretto calcolato in 76,8 milioni di euro e avranno benefici per l’indotto per 12,6 milioni di euro con un impatto economico medio annuale di 47,7 milioni di euro nella fase di costruzione. A beneficiarne sarà soprattutto il settore delle costruzioni con introiti stimati in 63,1 milioni, seguito dalla manifattura (23 milioni) e attività professionali e tecniche (12,8 milioni) con quasi metà della “spesa” che si concentrerà in Toscana (71,4 milioni di euro), mentre della restante parte ne beneficeranno aziende e fornitori attivi fuori dai confini regionali.

“Impatto esercizio”

Prospettiva destinata invece a cambiare radicalmente con il completamento delle nuove strutture e quando il futuro stadio sarà pienamente funzionale. «L’operatività dell’area produrrà un impatto economico di 79,4 milioni all’anno», evidenzia lo studio calcolando il possibile afflusso di tifosi, lavoratori, clienti e utenti degli spazi commerciali e degli altri servizi che troveranno spazio nell’impianto, oltre alle relative spese e consumi. Del giro d’affari totale ipotizzato, 38,6 milioni annui saranno generati in forma diretta, 37,1 in forma indiretta e del restante, 3,6 milioni di euro, beneficerà l’indotto. Ad essere maggiormente favorito, in questo caso, sarà il settore commerciale con introiti stimati in 23,3 milioni di euro, seguito dalle attività di intrattenimento (12,5) e manifattura (8,5 milioni). Secondo l’analisi, quasi i due terzi delle ricadute economiche generate dal pieno funzionamento del nuovo Castellani, saranno concentrate su Empoli (50,1 milioni di euro l’anno), con benefici che si allargheranno al resto delle Toscana (10,9 milioni) e del Paese (18,4 milioni).

Impatto occupazione

Se il nuovo impianto sportivo sarà in grado di generare benefici economici nell’immediato e nel lungo periodo, apporterà vantaggi anche per i livelli occupazionali. Secondo l’analisi di Teha, dalla fase di costruzione del nuovo stadio l’impatto lavorativo atteso è di 576 occupati (calcolato in “full-time equivalent”, unità che indica la quantità di lavoro svolto o necessaria), di cui 172 diretti, 345 indiretti e il restante (58) nell’indotto, con benefici soprattutto per i settori delle costruzioni (205 occupati) e della manifattura (88). In fase di esercizio, invece, l’impatto occupazionale è stato stimato in 470 unità, tra dirette (275); indirette (175) e indotto (20), coinvolgendo soprattutto i comparti del commercio (194), della ristorazione (50) e delle attività amministrative (34), generando un impatto concentrato in città per oltre il 70 per cento (330 unità lavorative).

Sostenibilità

Vantaggi – economici e non – deriveranno anche dall’impiego di tecnologie ad elevato rendimento per la realizzazione degli impianti di servizio ed impianti da fonte rinnovabile per l’auto-produzione del fabbisogno energetico della struttura. «L’attenzione alla sostenibilità del progetto genererà anche un controvalore di 300mila all’anno in termini di costi sociali evitati», sottolinea lo studio, grazie soprattutto alle minori emissioni e ad un surplus di auto-produzione di energia.
 

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