Certaldo, scritta omofoba vicino casa del sindaco. Cucini: «Non lo sento come un attacco a me, certi insulti vanno scoraggiati e condannati»
La vergognosa scritta a pochi metri da casa del primo cittadino. E lui risponde così: «Studi dimostrano che dentro le scuole i termini più usati per insultarsi sono “frocio” e “troia”, indispensabile un’educazione all’affettività»
CERTALDO. E’ comparsa durante la notte su un cartello stradale la scritta omofoba “froci”, vicino casa del sindaco Giacomo Cucini. La scritta si trova ad alcuni metri di distanza da casa del sindaco, a cui Il Tirreno ha chiesto un commento per capire se ritiene l’apparizione del vergognoso insulto omofobo un attacco nei suoi confronti.
«Non lo sento onestamente come un attacco diretto nei miei confronti, ma questo non toglie che certi insulti vadano condannati e scoraggiati. Tutti gli insulti sono da deprecare, intendiamoci, non si può pensare che sia lecito offendere chiunque. Ma gli episodi di omofobia e discriminazione sono molto gravi e vanno a minare il percorso di accettazione e consapevolezza di sé di tante persone, che faticano per prime a riconoscersi omosessuali. Questa comunità non è così, ne ho avuto prova più volte. Questa comunità è consapevole del rispetto che merita ciascun individuo», spiega Cucini.
«È sempre più indispensabile un'educazione all'affettività, a partire dalle generazioni più giovani. Studi dimostrano che i termini maggiormente usati per offendersi all'interno delle scuole siano 'frocio' e 'troia', parole legate comunque alla sfera della sessualità e questo la dice lunga su quanto lavoro ci sia da fare per il rispetto degli altri».