Il caso
Aeroporto di Peretola, Prato contro Firenze: un’altra grana per la nuova pista
La sindaca Bugetti: non diamo parere favorevole, pronti ad azioni legali. La replica di Giani: «Il suo giudizio non è vincolante»
FIRENZE. Sembrava fosse tutto finito in una pace dei sensi gianiana, e che il batti e ribatti fra favorevoli e contrari, le battaglie fra sindaci della Piana fiorentina e il Firenze-centrismo, fra dem sviluppisti e sinistri del contado rancoroso fossero solo un lontano ricordo grazie allanuova pista versione Giani. E insomma pareva che un po’ tutti si fossero arresi alla Grande Peretola, cioè all’idea di potenziare l’aeroporto e allungare, seppur di poco, la pista del Vespucci.
In fondo, fra la bocciatura del Consiglio di Stato e il nuovo masterplan s’era fatto da tessitore proprio Eugenio Giani, con quell’idea delle convergente declinata, una versione “antani” che però dà un nuovo orientamento (quasi parallelo all’autostrada) alla striscia di decollo, un’angolatura che ne riduceva l’impatto. Macché, Peretola reload. Si ricomincia. E a mettersi di traverso a Firenze non è più soltanto la Sestograd di Lorenzo Falchi, stavolta pure la Prato di Ilaria Bugetti. La sindaca, sebbene sia passata al congresso di due anni fa dall’ala progressista a quella riformista del partito, dichiara guerra a Toscana Aeroporti. E annuncia che la sua giunta non rilascerà il parere favorevole sulla compatibilità ambientale del nuovo masterplan nell’iter di Via-Vas in corso al ministero dell’Ambiente. Motivo? «Non sussistono le condizioni», dicono il dirigente del servizio Ambiente, Francesco Caporaso, e il responsabile dell’unità Tutela dell’Ambiente e sicurezza, Francesco Sanzo.
Intanto perché l’orientamento del tracciato, di 2200 metri e non più 2400, sarebbe stato solo in parte modificato rispetto all’ipotesi bocciata dal Tar e dal Consiglio di Stato su ricorso che promosse e vinse anche il Comune di Prato anni fa, e poi perché «secondo la documentazione fornita dalla società aeroportuale, rischia di aggravare il carico di inquinamento acustico, diurno e notturno, per le zone di Cafaggio, San Giorgio e Santa Maria a Colonica, ma anche per Mezzana e Casale».
Poco importa che Toscana Aeroporti, la spa guidata dal presidente Marco Carrai e dall’ad Roberto Naldi, prometta di cambiare gli infissi a chi vive sotto le ali dei boeing. Questo non solo asottende l’impossibilità di apertura delle finestre», ma le risposte fornite dal gestore «non sono rispondenti in modo puntuale e soddisfacente alle osservazioni formulate dall’amministrazione comunale – si legge nel documento redatto dagli uffici - In diversi casi si rileva che le stesse controdeduzioni confermano il superamento dei limiti di emissione acustica in più zone del territorio comunale, senza che vengano proposti interventi risolutivi adeguati. Gli interventi di mitigazione proposti risultano numericamente insufficienti e inadeguati». Per questo Bugetti minaccia il pugno di ferro: «Pronti anche alle vie legali per tutelare cittadini e territorio», dice. Tradotto: arriverà un nuovo ricorso.
Si ricomincia da capo. Aeroporto, rewind. In realtà, nessuno in Toscana Aeroporti avrebbe letto l’uscita di Bugetti come una reale minaccia. «Non ci sorprende, aveva promesso battaglia in campagna elettorale», dicono dalla spa. E soprattutto sottolineano che il parere atterrato sul tavolo del ministero che conta è quello della Regione, ed è positivo. «L’opinione di Bugetti è rispettabile perché è coerente con ciò che ha sempre detto – dice il governatore Eugenio Giani – Ma questa volta il parere di Prato non è vincolante e nemmeno richiesto dato che l’orientamento della pista evita la città del tessile. Sono i dati scientifici a dirlo, con la nuova pista non ci sono impatti su Prato».
Dunque, tutti interpretano la mossa di Bugetti come una presa di posizione politica, fedele alle promesse elettorali. Certo, apre una prima crepa nei rapporti anche con Sara Funaro. La sindaca di Firenze, da sempre favorevole al potenziamento di Peretola, dall’inizio del mandato ha avuto ottimi rapporti con Bugetti, in particolare le sindache sono andate avanti insieme sulla Multiutility. Ma sul Vespucci ora si manifesta una divaricazione. Che rischia di mettere a rischio il percorso verso la Grande Peretola proprio per effetto delle azioni legali.
Se sia Giani sia Toscana Aeroporti sono convinti che entro ottobre arriverà il via libera da Roma, temono che la battaglia si sposti di nuovo in tribunale. «I ricorsi sono un’incognita ed eroderebbero tempo», dice il presidente. Eppure, Bugetti appare determinata: «La documentazione fornita e le risposte alle nostre osservazioni non hanno sciolto alcun dubbio sull’impatto che la nuova ipotesi di pista avrebbe sul territorio pratese. Non arretreremo di un passo e nel caso il procedimento ministeriale vada avanti con esito favorevole per il proponente, siamo pronti a rivolgerci ai tribunali per far valere le nostre ragioni e tutelare la salute dei cittadini e la vivibilità delle zone interessate dai sorvoli. Credo che le opere strategiche per l’area vasta e per Prato siano altre. Ad esempio la tramvia Prato-Firenze».