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Empoli, l’Emporio della Solidarietà dà aiuto a più di 400 famiglie

di Elena Andreini
Empoli, l’Emporio della Solidarietà dà aiuto a più di 400 famiglie

Sempre più fasce di popolazione entrano nella povertà

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EMPOLI. Ogni giorno 400 famiglie si riforniscono di generi di prima necessità come prodotti alimentari, pasta, pane, riso, biscotti e per l’igiene personale all’Emporio Solidale.

La struttura di via 11 Febbraio è stata aperta due anni fa e le famiglie sono aumentate. Segnalate dai servizi sociali vengono fornite di una “tesserina punti” per ritirare i prodotti necessari. Prima dell’apertura dell’Emporio Solidale la Misericordia di Empoli che si occupa della gestione del servizio insieme ad altre associazioni locali e in collaborazione con il Comune, venivano confezionati i pacchi alimentari e destinati alle famiglie in difficoltà. Tra gli scaffali dell’Emporio si ritrovano sempre più famiglie con figli che con fatica cercano di destreggiarsi tra le spese di affitto e bollette e che vengono messe in crisi da una emergenza sanitaria oppure dalla perdita del lavoro di uno dei componenti la famiglia.

Insomma basta poco e si scivola nel pantano delle difficoltà e ci si aggrappa alla mano che viene tesa per ritornare in carreggiata. Ed è quello che stanno facendo i volontari della Misericordia empolese con il Centro servizi di via Cavur, con la mensa Emmaus e gli appartamenti per i senza dimora e per l’emergenza freddo e ora anche con l’Emporio solidale che viene rifornito grazie all’aiuto dei supermercati locali e del’ Banco Alimentare oltre che dalla stessa Confraternita. Per dare una mano all’Emporio è stata organizzata dalla Misericordia di Empoli una cena di beneficenza: una serata con un’atmosfera unica che unisce divertimento e solidarietà giovedì 21 settembre alle 20.30 in piazza Farinata degli Uberti. Chi vuole può prenotare il proprio posto a tavola andando sul sito internet della Misericodia di Empoli. L’Emporio Solidale è anche la cartina di tornasole dell’impoverimento di alcune fasce di popolazione, il segno tangibile di una società affaticata e compromessa da lavori precari e prezzi sempre più alti. «Le famiglie sono in aumento – fanno sapere dalla segreteria generale della Misericordia empolese – ci sono giovani e meno giovani, chi lavora e chi ha perso il lavoro, italiani e stranieri. A tutti cerchiamo di dare una risposta».

Oltre alle 400 tessere distribuite per l’Emporio Solidale, la Misericordia assiste altre 200 persone con una quarantina di volontari.

Anche alla Mensa Emmaus in questi anni sono stati aggiunti posti a tavola. Chi si rivolge alla struttura sono quasi sempre persone singole senza un posto dove andare, vivono ai margini della società, molto spesso sono senza dimora e senza famiglia. La mensa apre tutti i giorni e vengono preparati pasti per 30-40 persone dal lunedì al sabato. Una buona percentuale sono senzatetto che poi vanno a dormire alla casa albergo. La Casa Albergo è l’altra struttura per le emergenze su cui possono contare le persone senzatetto. Da 25 anni svolge un ruolo sociale non indifferente mettendo a disposizione 24 posti letto nell’edificio di via Puccini. Anche qui è difficile trovare un posto libero, quasi tutte le sere ci sono gli ospiti soprattutto durante i periodi più freddi. La Casa Albergo ospita indifferentemente uomini e donne anche se le richieste maggiori sono per gli uomini. Le persone vengono segnalate dagli assistenti sociali e possono restare per un massimo di sei mesi, ma poi si sa che la solidarietà non può fare i conti con la burocrazia e neppure con le condizioni meteo.

Proprio per non appesantire la Casa Albergo e fornire ulteriori spazi a chi ha bisogno di un letto, a Empoli la Misericordia gestisce una struttura per l’emergenza freddo. Dopo la pandemia sia per la Casa Albergo che per la struttura emergenza freddo le richieste non sono aumentate anche se ogni sera i posti sono sempre al completo. Per l’emergenza freddo vengono messi a disposizione 16 posti letto. «La struttura dell’emergenza freddo – ricordano alla Misericordia – è destinata alle marginalità estreme, è sempre piena. Chi bussa in inverno entra, perché cerchiamo di accogliere tutti». Per l’emergenza abitativa si può contare anche su alcune case di accoglienza che mette a disposizione la Misericordia. Distribuiti in appartamenti ci sono 16 camere con bagno e sono spazi destinati alle famiglie con figli, a volte anche con neonati, indicate dall’assistenza sociale. Tra gli ospiti ci sono italiani e stranieri, persone che hanno perso il lavoro o chi è stato sfrattato e non ha possibilità di pagare un affitto secondo i canoni del mercato. «Possono restare per sei mesi – spiegano alla Misericordia – ma ci possono essere le deroghe. In alcuni casi vengono accompagnati a trovare una soluzione».

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