LeU e Potere al popolo sopra il 16%, sulle colline di Empoli resiste il rosso
Il caso Monterappoli, dove c'è una enclave che non è stata politicamente ridisegnata dall'ultima tornata elettorale
EMPOLI. Una enclave rossa in un comune politicamente ridisegnato dall'ultima tornata elettorale. A Monterappoli la vera sorpresa, il che è tutto dire, è stata l'affermazione della sinistra. Di quei partiti che si sono collocati oltre il Pd. Qui tra Potere al Popolo e Liberi e Uguali i voti hanno superato il 16%. La prima forza, che è nata solo tre mesi fa e che a livello comunale si è attestata al 2,6%, ha raggiunto quota 8,5%. Mentre il partito di Pietro Grasso ha fatto poco peggio, ottenendo il 7,8% delle preferenze.
Il Pd rimane il primo partito, ma quasi dimezza il proprio elettorato rispetto solo a quattro anni fa: dal 66% al 35%. Il Movimento 5 Stelle non sfonda, mentre tra le formazioni di destra spicca solo la Lega che si prende buona parte dell'elettorato che era stato di Forza Italia e Pdl. Dicevamo di un piccolo centro arroccato sulle colline di Empoli. Pochi chilometri di campagna che però hanno marcato una distanza siderale nelle urne. Due chiese, un circolo Arci e poche attività economiche. Ma anche un senso di coesione e un attaccamento al territorio profondissimi.
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«Qui c'è sempre stata una forte tradizione di sinistra – spiega Davide Ritrovati, giovane presidente del circolo classe 1991 – che si è manifestata anche in questa occasione. Si tratta di un piccolo centro, dove le persone si conoscono tutte e dove la fiducia è importante. Il circolo è un luogo di aggregazione ed è una delle poche realtà territoriali dove in questi mesi tutte le forze politiche progressiste hanno fatto iniziative raccogliendo un'ottima risposta da parte della cittadinanza».
Un tessuto sociale e politico attivo, che ha saputo coinvolgere e farsi ascoltare. E dal quale arriva un segnale preciso. «Credo che da questo risultato emerga un'indicazione importante – continua – c'è un elettorato di sinistra che vuole sentire parole di sinistra e si ritrova in pratiche che in questi anni si erano perse: solidarietà, mutualismo, diritti. Ci sono tante persone che si sono impegnate in prima persona senza che venisse loro promesso qualcosa in cambio e questo è stato apprezzato. Da un piccolo centro arriva un spinta propulsiva che dovrebbe essere coltivata perché è portatrice di un rinnovamento diventato ormai imprescindibile».
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