Il Tirreno

Empoli

Veleni in 166 ex aziende ecco i luoghi contaminati

di Marco Pagli
Veleni in 166 ex aziende ecco i luoghi contaminati

In novanta siti le sostanze pericolose superano i limiti previsti dalla legge ma anche dove non scatta la bonifica prosegue il monitoraggio dell’Arpat

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EMPOLI. In base agli ultimi rilevamenti dell’Arpat negli undici comuni del circondario sono presenti 166 siti sensibili che sono a rischio inquinamento. Poco meno di 90 (88 per la precisione) sono quelli con un iter ancora attivo e che quindi sono potenzialmente o effettivamente contaminati. Per i primi sono ancora in corso le indagini preliminari e i rilievi, mentre per i secondi sono già state avviate le procedure di studio e bonifica.

A stilare l’elenco dei luoghi a rischio inquinamento è appunto l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, che pubblica con aggiornamenti continui le informazioni sulla banca dati Arpat-Sira. I luoghi finiti sotto la lente d’ingrandimento sono di diversa natura. Nella maggior parte dei casi si tratta di distributori di benzina, impianti industriali (vetrerie, ceramiche e falegnamerie), ma anche aziende artigiane, cantieri edili, ex cave e discariche.

Tutti luoghi questi dove sono state rilevate concentrazioni di sostanza pericolose sopra i limiti consentiti per legge. Ogni situazione ovviamente ha la propria specificità data dal tipo di inquinante che è stato registrato, dalla collocazione geografica e dalla fase in cui si trovano i lavori di bonifica. Tuttavia, anche nei casi in cui l’iter sia chiuso, il soggetto responsabile può essere chiamato ad attivare un programma di monitoraggio, in cui vengono individuati i parametri, la frequenza e la durata del controllo, che comunque deve essere concordato con il Comune, la Provincia e la Regione.

Ecco l’elenco dei siti classificati come contaminati o potenzialmente tali negli undici comuni. Si tratta delle aree per cui è ancora attivo l’iter da parte dell’Arpat. A Capraia e Limite i procedimenti attivi sono 2: la cassa di espansione di Capraia e l’ex stabilimento Cosmobil. A Castelfiorentino, invece, i siti censiti sono ben 13: l’insediamento prodotti chimici Montedison, lo zuccherificio di Granaiolo, la ditta Ve-Ca (in particolare uno sversamento dell’ex oleificio), il deposito petrolifero ditta Pasqualetti, la Plp Laterizi lotto A e lotto B, la conceria F.B.C., parte del torrente Pesciola all’altezza di via Lucardese, la Fonderia Artigiana, la Risoli, il distributore Shell di via Masini, il piazzale della ditta Schiavetti e l’area ex officina di via Piave. A Cerreto i siti contaminati sono 4, tutti in fase di bonifica: l’ex discarica di Corliano in due aree distinte, il distributore Q8 in via Veneto e la Benvenuti Ulisse a Lazzeretto. Mentre a Certaldo ce ne sono 9: la Cifra (ex fertilizzanti), il Totalfina di borgo Garibaldi, l’Agip di via Roma, la Comar galvanotecnica, lo Shell di via Romana, la ditta Co.E.Dil, la Pke (ex fertilizzanti), l’ex Consorzio agrario provinciale e l’ex Cantina vinicola Campani. A Empoli le aree sensibili sono addirittura 22: l’ex vetreria Vitrum, l’Agip di via Cappuccini, la ditta Eco-Vip, la Sie, la ex Savia, il Q8 di viale Petrarca, l’oleodotto Pratoil, l’ex vetreria Sve, la centrale Telecom di via Curtatone e Montanara, la conceria ex Unionpelli, il Total di via Lucchese, l’ex Concia Del Vivo, la Crm, l’area ex Baronti-Taddei, l’arginatura destra dell’Elsa alla Bastia (per uno sversamento di sostanze oleose), la Montevivo, il “Campo Pozzi” al parco di Serravalle, l’Erg di via Lucchese, l’ex vetreria Betti e la Metalcarta (ex cartiera Etruria). A Fucecchio ce ne sono 3: l’area del tiro a volo “La Valle”, la discarica comunale “Il Campaccio” e l’Esso di via Colombo. A Gambassi e Montaione due ciascuno: i primi sono la Bolfra e la discarica del Porcello, i secondi l’ex discarica di Montaione e il Tamoil di viale Filicaia. A Montelupo ci sono 19 siti sensibili: la ex ceramica Fanciullacci in via Umberto e in via Citerna, l’ex vetreria Etruria, la ex ceramiche Paoli, di discarica del Turbone, l’area dell’Etrusca in via Cervi, le ex ceramiche Allegranti e Brogioni, la ex Nivial, l’Erg di via Caverni, la ex Terrecotte Lotti, l’Esso di via Baccio, le ex ceramiche Scappini, le aree asfaltate Colorobbia, le ex ceramiche Corradini e Brogioni, l’ex vetreria Lux, l’Esso di via Pulica e l’ex cava Massai. A Montespertoli sono 4: l’ex discarica Mandrie-Poderino, l’Agip di via Taddeini, l’oleificio Nozzoli e il trasformatore Enel in via La Leccia. Infine, a Vinci 8: l’autodemolizione Cioni, la fornace di Spicchio, la stiraria Serena, il distributore Agip, l’ex cava di Spicchio, la Fattoria De Medici, il No di Collegonzi e il Tamoil sulla Provinciale.

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