Il Tirreno

Turini fa le valigie e va a Ferrara «È un arrivederci, Cecina è casa»

di Michele Amadori
Lorenzo Turini in maglia bianca in azione
Lorenzo Turini in maglia bianca in azione

Oltre all’ala saluteranno la maglia rossoblù anche Longo e Milojevic

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CECINA. Ancora nessuna novità per il mercato in entrata del Basket Cecina, mentre in uscita, dai canali social della società sono emersi i primi due nomi che, dopo Turini, saluteranno i colori rossoblù. Si tratta di Valerio Longo e Bogdan Milojevic. Il primo, arrivato a Cecina nel mercato di gennaio per rinforzare il reparto dei lunghi, saluta dunque dopo pochi mesi di permanenza in via Toscana, mentre per Milojevic si tratta del secondo addio – o arrivederci – dopo che era tornato a Cecina proprio per la stagione conclusa il mese scorso. In attesa dunque di sapere chi saranno i nuovi nomi a vestire la casacca del Basket Cecina, abbiamo parlato col protagonista della partenza più illustre di questo mercato estivo: Lorenzo Turini. L’ala, miglior marcatore e Mvp assoluto delle cavalcate degli ultimi due campionati, ha scelto Ferrara come sua prossima tappa, lasciando così il PalaPoggetti e l’ambiente rossoblù per la terza volta in carriera, dopo le partenze del 2018 e del 2020.

Lorenzo, perché la scelta di Ferrara?

«Anzitutto sapevo che è una società importante e ambiziosa e che punta a vincere il campionato. Ho parlato col direttore sportivo e con l’allenatore e non ci hanno girato troppo intorno: l’obiettivo della squadra è salire subito di categoria e la società si sta impegnando a costruire una rosa competitiva. Poi i campionati si vincono sul campo, ma le aspettative sono quelle».

Rimarrà, dunque, almeno una stagione in B interregionale: aveva anche offerte da categorie superiori?

«Vere e proprie offerte no. Avevo diversi interessamenti, sapevo che sarei potuto salire di categoria, ma avrei dovuto aspettare di più lo sviluppo del mercato. Ferrara mi interessava, mi voleva fortemente ed è per quello che ho scelto di restare in B interregionale. Non volevo andare in B1 giusto per andarci, ma doveva essere un’occasione buona sotto tanti aspetti e, visto che non si era ancora presentata, non mi sentivo di dire no a un’offerta come quella di Ferrara».

Perché non restare a Cecina a giocare la B interregionale?

«È stata una scelta difficile di cui ho parlato sia con Caroti che con Da Prato prima di decidere. Sarei stato felice di rimanere e loro di tenermi, ma entrambi sapevamo che potevo avere altre offerte ed era comprensibile che io accettassi. Sapevamo, insomma, che era arrivato il momento di provare a fare qualcosa di importante per la mia carriera».

Si può dire che si è chiuso un ciclo per lei a Cecina?

«Sì, si è chiuso un ciclo e io sarò infinitamente grato a Cecina, a Gianni Caroti, al presidente, allo staff, ai miei compagni e a tutti i tifosi. Sono tornato a Cecina 2 anni fa in una situazione personale difficile per problemi fisici e per altre difficoltà ed ero consapevole di fare un passo indietro per poi rilanciarmi. L’obiettivo è stato centrato, sia per la squadra, sia per me e a 26 anni penso sia giusto sfruttare questo momento positivo che ho nella mia carriera».

Questo è un addio o un nuovo arrivederci, magari alla B nazionale?

«Direi quasi sicuramente un arrivederci. Cecina è casa mia e va molto oltre il basket. Qui ho la mia famiglia, i miei amici, i bambini che alleno e che mi seguono. Il mio sogno, ovviamente, è quello di tornare a giocare a Cecina in B Nazionale, sia ritrovandola in questa categoria, che appartiene a una piazza come questa, o magari facendo proprio parte della squadra che vince il campionato e sale di categoria».

Qual è il suo saluto alla società e ai tifosi?

«Sono stato felicissimo di vedere il palazzetto pieno, di vincere un campionato di serie C e sfiorare la promozione nell’ultima stagione. A Cecina in questi 2 anni ho ritrovato la soddisfazione di giocare a basket che avevo perso nelle esperienze precedenti a causa di diversi problemi. Per questo ringrazio davvero tutti, ma era arrivata l’ora di fare qualcosa di importante per la mia carriera e non era più il momento di restare a Cecina. È logico che la mia città rimarrà sempre al primo posto, sia per il basket che per tutto il resto. Detto questo, spero che presto ci siano occasioni per fare di nuovo qualcosa di importante anche qua».


 

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