Il Tirreno

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Cecina, il titolo si avvicina: «Ma non diciamolo ancora»

di Michele Falorni
Cecina, il titolo si avvicina: «Ma non diciamolo ancora»

Dieci punti ancora separano la capolista dall’immediata inseguitrice, ma di vittoria per ora si preferisce non parlare

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CECINA. Dieci punti ancora separano il Cecina capolista dall’immediata inseguitrice, i Colli Marittimi. Questa è la prima notizia dopo la terza di ritorno. La seconda è che, sebbene le assenze fossero numerose, i rossoblù hanno domato anche il Saline vincendo domenica al “Comunale” per 2-0, ancora senza subire reti. Di questo passo, specialmente con i successi tra le mura di casa, il titolo si avvicina. Ma nell’ambiente nessuno ne parla. Perché a partire dal presidente Fabrizio Zazzeri fino all’allenatore Sebastiano Miano tutti mantengono il profilo basso e programmano una gara alla volta evitando proclami e dichiarazioni a effetto. Il verdetto, insomma, spetta soltanto al campo (sintetico) .

Il successo sui pisani è maturato nella ripresa dopo che nel primo tempo le squadre hanno giocato alla pari, chiudendo i rispettivi spazi e mantenendo sempre l’equilibrio sull’asse centrale. L’ingresso di Mounir El Falahi, Emanuele Rovini e Filippo Fiorentini, ad esempio, ha reso la manovra rossoblù più dinamica. Non a caso, nella seconda frazione, sono arrivate i gol da cineteca: Carlo Milano ha trovato il sette calciando a giro e Rovini ha visto la tribuna alzarsi in piedi un secondo dopo avere scaricato la sassata al volo nei minuti di recupero. La sfida con il Saline, bravo a non mollare mai, si racconta anche così, con gli applausi meritati da entrambi i portieri.

«È stata una partita tirata e combattuta – racconta Carlo Milano, esterno basso a sinistra e autore del gol che ha sbloccato il match – ho segnato il momentaneo vantaggio sfruttando il servizio perfetto di Filippo Bardini sceso sulla trequarti. Ma con Luca Fabbri, il mio diretto avversario, ho dovuto faticare a lungo. Il gol? Personalmente mi ci voleva, perché ho avuto dall’inizio della stagione un rendimento non proprio costante. Però i miei compagni e il mister mi hanno sempre sostenuto. Mi aspettavo di partire un po’ meglio, non lo nascondo, ma sono cresciuto con il passare delle settimane anche grazie ai consigli del mister, che dà ogni volta fiducia a chi gioca titolare». Ma l’onore delle armi va anche al Saline, una formazione «tosta e ben disposta sul terreno di gioco – ammette Milano – hanno finalizzato poco, ma sono forti. Passare in vantaggio ci ha permesso di spingerli a sbilanciarsi e solo così abbiamo trovato il raddoppio. Cosa manca per vincere questo campionato? Intanto dobbiamo giocare altre dieci giornate: serviranno concentrazione e continuità. Siamo uniti, ci alleniamo con impegno e i risultati lo confermano».

Non va dimenticato che il Saline – con tanti ex cecinesi i rosa – resta una delle squadre meglio attrezzate del girone C. Superarli non sarà semplice per nessuno. Sono a metà classifica ma visto il gioco espresso possono salire ancora senza nascondere le proprie ambizioni. Per i rossoblù da oggi la prospettiva è la trasferta di domenica contro l’Atletico Etruria.


 

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