Il Tirreno

L’iniziativa

Cecina, campagna di crowdfunding per ristrutturare la chiesa

di Redazione Cecina
Cecina, campagna di crowdfunding per ristrutturare la chiesa

A lanciarla il parroco: «Servono 51mila euro». La Cei pagherà la gran parte dei lavori, ma servono altri soldi: il cantiere prevede tre fasi di lavori

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CECINA. “Vai e ripara la mia chiesa”, una citazione che rimanda a San Francesco e alla voce che udì mentre pregava, “Va’, e ripara la mia casa che, come vedi, sta andando in rovina”. La casa in questo caso è la chiesta di San Pietro e Paolo Apostolo, a San Pietro in Palazzi, che ha bisogno di essere ristrutturata, all’esterno e all’interno, e la citazione è il titolo della campagna di crowfdunding lanciata online. Le spese preventivate per la ristrutturazione sono ingenti: la prima delle tre fasi prevede la riparazione del tetto della chiesa e dell’esterno che risultano essere gravemente danneggiati.

E già solo per questa prima tranche di lavori servono 171mila euro. Buona parte di questi costi, 119mila euro, saranno coperte dalla Cei, la Conferenza Episcopale Italiana, tramite l’8 per mille. Ma mancano ancora 51mila euro. «La parrocchia di San Pietro in Palazzi, guidata da Don Davis, dovrà farsi carico della somma residua di 51.000 euro» si legge nel piano finanziario dell’intervento. Una cifra che però la parrocchia non è in grado di corrispondere.

Don Davies, i catechisti e i parrocchiani si sono quindi confrontati per trovare una soluzione. Ci saranno cene di raccolta fondi, e mercatini anche, il primo è in programma già per domenica 14 dicembre con presepe vivente. Ma le speranze maggiori sono riposte nella raccolta fondi lanciata su GoFundMe, il finanziamento collettivo a cui lo stesso Don Davis ha dato il via attraverso la piattaforma online, previa autorizzazione dell’Arcivescovo. «È un processo che coinvolge la solidarietà delle persone che investono piccole somme per sostenere l’iniziativa e ci sembrava quello più adatto al nostro progetto di ristrutturare la chiesa. È un periodo difficile per tutti e tutte ma basta una goccia per ridare dignità alla Casa di tutti noi» è l’appello rivolto ai parrocchiani e non solo.

L’obiettivo è ambizioso ma senza questo contributo non sarà possibile neanche, spiegano, avviare i lavori che sono diventati ormai urgenti. La Chiesa di San Pietro e Paolo apostolo risale infatti al 1928, quando fu costruita su iniziativa dell’Arcivescovo di Pisa, il cardinale Pietro Maffi, colui a cui è intitolata anche la Fondazione che a Palazzi ha il suo nucleo originario. Risale a molti anni dopo invece il campanile, inaugurato nel 1962. Il passare del tempo, quasi un secolo, ha causato danni gravi alla copertura, agli interni e al campanile della chiesa che è diventata un po’ anche il simbolo della frazione. Nel 2028, tra poco più di due anni, saranno celebrati i 100 anni dalla nascita della chiesa.

E senza i 50mila euro che mancano non è possibile neanche cominciare i lavori, il cui inizio è programmato per luglio 2026. Una volta completati questo sarà poi la volta della seconda fase, quella che riguarda gli interni: la navata destra in particolare è fortemente ammalorata a causa delle infiltrazioni. E anche in questo caso il preventivo supera i centomila euro. La terza ed ultima fase per completare la ristrutturazione interesserà invece il campanile. 
 

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