Il Tirreno

Il caso

Rosignano, bambino ferito al parco: ora la famiglia chiede i danni

di Claudia Guarino
Rosignano, bambino ferito al parco: ora la famiglia chiede i danni

Parla il padre del 13enne colpito da un pezzo di giostra nel parco di piazza Pardubice

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ROSIGNANO. È tornato a casa lunedì scorso dopo alcuni giorni trascorsi all’ospedale pediatrico Meyer, il 13enne rimasto gravemente ferito nel parco di piazza Pardubice dopo che un pezzo di giostra gli è finito contro una gamba, procurandogli una frattura scomposta di tibia e perone. «Queste cose non dovrebbero accadere», racconta il padre, di cui non riveliamo il nome per tutelare l’identità del minore. E se i genitori, tramite il proprio legale, annunciano l’avvio dell’iter per richiedere i danni, si dicono anche «allibiti perché quando è successo il fatto lì vicino c’erano tre vigili che non sono intervenuti dato che, ci hanno detto, erano impegnati su altro». «In realtà – precisa la comandante della polizia locale di Rosignano, Annalisa Marita – gli agenti hanno effettuato tutti i dovuti rilievi». Ma andiamo con ordine.

Il fatto

Sono circa le 14, 30 di mercoledì 12 novembre quando un tredicenne viene colpito dal pesante pezzo di ferro che si stacca da una giostra installata nel parco pubblico di Rosignano Solvay. «Il ragazzo – racconta il padre – non era sopra la giostra. C’era un altro bimbo e lui lo faceva girare. A un certo punto il pezzo si è staccato e l’ha preso su una gamba. Il bambino che era sopra la giostra è sceso e ha aiutato mio figlio insieme a un altro ragazzo che era su una panchina: uno ha alzato la giostrina e l’altro ha tirato fuori mio figlio».

I soccorsi

Che è poi stato trasportato al Meyer con una gamba fratturata. «Una signora ha chiamato l’ambulanza e quando siamo arrivati abbiamo visto che lì vicino c’erano tre vigili, perciò siamo andati da loro. Ci hanno risposto che si stavano occupando di un altro intervento e che se l’ambulanza era già stata chiamata allora in quel momento non potevano fare niente. Ci è sembrato un comportamento non adeguato». Sulla questione interviene la comandante Maritan secondo cui «gli agenti erano impegnati nell’identificazione di un cittadino extra comunitario a seguito di una richiesta pervenuta da Autolinee Toscane. E appena hanno concluso l’intervento, cioè qualche minuto dopo, sono andati ad effettuare i dovuti rilievi e a raccogliere le testimonianze».

Il quadro clinico

Il babbo del tredicenne, d’altra parte, dice che «ciò che è successo a mio figlio non dovrebbe accadere a nessuno. Oltretutto nel parco non c’è un cartello con indicato un limite d’età (per l’utilizzo del gioco, ndr). Il pezzo che l’ha travolto era molto pesante e gli serviranno tra i sei e i sette mesi di tempo per concludere la riabilitazione. Peraltro l’operazione chirurgica non è stata facile e ringraziamo l’ospedale Meyer di Firenze per quanto fatto».

Le vie legali

La famiglia si è rivolta a uno studio legale. «Abbiamo presentato richiesta danni – spiega l’avvocato Andrea Massaini, del foro di Firenze – e ci riserviamo di procedere con una querela per lesioni nei confronti di tutti i soggetti responsabili per la manutenzione del parco». 

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