Cecina, campi da calcetto e da tennis nel progetto post Tiro a Volo
La sindaca: «Non ci sono aree idonee per il trasferimento»
CECINA. «Abbiamo cercato un’alternativa, sia a Cecina che in altri comuni, ma non siamo riusciti a trovare uno spazio idoneo altrove. Quell’area a Marina è degradata, va riqualificata e il Tiro a Volo non è più compatibile con il contesto». La sindaca Lia Burgalassi si dice «dispiaciuta, in quanto si tratta di un’attività storica» ma, a quanto sostiene, non si è in alcun modo riusciti a trovare una quadra. Almeno per adesso. Per il resto «voglio precisare che accanto al maneggio non saranno costruiti alberghi o case ma, questa è l’idea, un parco pubblico con campi da calcio, tennis e padel».
La concessione per l’area sul viale Galliano attualmente destinata all’attività di Tiro a Volo, lo ricordiamo, finirà il 31 ottobre. Ed entro quella data l’associazione che lo gestisce dovrà andarsene. «Non lo faremo – ha detto la presidente della Tiro a Volo Cecina Paola Dolenska – non senza un’alternativa. Altrimenti scompariremmo, non è giusto». Secondo Dolenska, inoltre, la giunta non avrebbe fatto abbastanza per trovare un’alternativa, che è poi la critica sollevata anche dalle opposizioni.
«Cecina – spiega Burgalassi – è un comune piccolo ed è ampiamente popolato. L’unica zona che avrebbe potuto dimostrarsi idonea è a sud, al confine con Bibbona, ma è area privata e la proprietà non intende procedere a un eventuale affitto. Una proposta che invece avrebbe avuto il benestare della proprietà riguardava un terreno a Marina, ma è a ridosso dell’aviosuperficie, dunque non compatibile col Tiro a Volo. Altre zone non ce ne sono perché sono abitate. Non possiamo realizzare un Tiro a Volo, per esempio, a Collemezzano o al Paratino».
Burgalassi dice che «abbiamo avuto contatti anche con i sindaci di Bibbona e Castellina Marittima, ma ci sono molte difficoltà».
Perché, per esempio, «Bibbona non ha terreni comunali che potrebbero essere adatti», spiega il primo cittadino Massimo Fedeli. Si potrebbe guardare ai privati, per esempio vicino al poligono di tiro. Ma anche in caso la proprietà fosse d’accordo «bisogna verificare gli strumenti urbanistici e, in caso, lavorare a una variante». Insomma «non è semplice – prosegue Burgalassi –. Un Tiro a Volo richiede spazi molto grandi, che si impermeabilizzi il terreno e, inoltre, intorno non ci può essere niente»
La motivazione della chiusura, d’altra parte, è nota. «L’impianto non è più compatibile col contesto e, in particolare, col maneggio che ha bisogno di un piano di rilancio». Che progetti ci sono per il maneggio dunque? «Sta per uscire la gara. L’idea, da modulare anche in base alle offerte che arriveranno, sarebbe quella di prevedere un piano di investimenti progressivi che porti alla riqualificazione dell’area». La sindaca sottolinea il suo dispiacere per lo stop del Tiro a Volo «ma ci sono due aree che si stanno degradando e lo sviluppo dell’una è incompatibile l’altra». Poi chiarisce che «non ci saranno speculazioni edilizie. L’obiettivo è appunto quello di implementare le strutture sportive realizzando un parco pubblico con dentro dei campi». l
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