Il Tirreno

Il caso

Senza telefono per quattro mesi chiedono 18mila euro di danni

di Martina Trivigno
Senza telefono per quattro mesi chiedono 18mila euro di danni

La rabbia di 12 famiglie a Gabbro: «Completamente isolati»

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ROSIGNANO. Senza telefono fisso e connessione internet (compresi i servizi di streaming di video on demand e in diretta) per quattro mesi. È questa la situazione surreale che 12 famiglie – che vivono a Gabbro – si sono trovate ad affrontare. E alla fine, esasperate, si sono rivolte al Movimento consumatori della Toscana, sperando che qualcuno ascoltasse il loro grido. E così è stato. Non solo: è stato richiesto, per loro conto, un risarcimento danni che si aggira intorno a 20mila euro.

Quando Benedetto Tuci, il presidente del Movimento consumatori, li ha incontrati per la prima volta, all’inizio ha ascoltato in silenzio mentre i cittadini raccontavano il disagio che li aveva accompagnati per molto tempo. «Da quanto siamo riusciti ad apprendere, tutto è iniziato perché, durante uno scavo, sono stati danneggiati i cavi telefonici – racconta il numero uno dell’associazione dei consumatori – . Così abbiamo iniziato a studiare il caso nel dettaglio, comprendendo quanto debba essere stato difficile per 12 famiglie vivere in un certo senso “isolate” da tutto. Ma non solo: l’azienda ha impiegato ben quattro mesi per ripristinare il servizio. Una volta fatte le nostre ricerche, abbiamo raggiunto un punto fermo: a questi cittadini spetta un indennizzo giornaliero, moltiplicato per tutti i giorni in cui si è verificata l’interruzione del servizio e, al tempo stesso, per il mancato numero di servizi erogati: ad esempio telefono, internet e piattaforme video».

I disagi

Secondo quanto spiegato dal Movimento consumatori, le 12 famiglie sono rimaste senza telefono dal 13 ottobre 2024 al 28 febbraio di quest’anno. «Sono rimaste completamente isolate: niente telefono, né per esigenze personali né per lavoro – evidenzia Tuci – e nonostante le continue segnalazioni, il guasto non è stato risolto. Ora, grazie al supporto della nostra associazione, è stata avviata una richiesta di risarcimento danni del valore di 18mila euro contro il gestore. Sì, perché l’interruzione del servizio telefonico dà diritto a un risarcimento ed è previsto un indennizzo automatico».

Cosa succede ora

«La nostra idea è quella di fare una conciliazione di tipo paritetico oppure davanti all’autorità delle telecomunicazioni – conclude il presidente Tuci – e se non ci riusciremo ci rivolgeremo al giudice. In ogni caso, il consiglio che diamo ai cittadini è quello di rivolgersi sempre a un’associazione dei consumatori. È fondamentale far valere i propri diritti rivolgendosi agli sportelli competenti e non rimanere in silenzio, facendo valere i propri diritti».

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