Il Tirreno

Ambiente

Nuovo focolaio a Rosignano Solvay: coleottero killer nei giardini

di Ilenia Reali
L'’abbattimento di un albero infetto (foto archivio)
L'’abbattimento di un albero infetto (foto archivio)

Isolata una nuova zona. Appello della Regione: «Segnalate»

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ROSIGNANO. Scoperto un nuovo focolaio di cermabicicide Aromia Bungii a Solvay.

Dopo l’abbattimento di oltre mille alberi da frutto nell’ultimo anno sembrava che si fosse riusciti a tenere a bada il coleottero killer che, da oltre un anno, infesta una parte di Rosignano Solvay uccidendo le piante. Ma non è così e dopo l’ultimo focolaio scoperto appena una decina di giorni fa adesso se ne somma uno nuovo. La zona infetta riguarda l’area tra la l’Aurelia, il fosso bianco, via del Partigiano, via Veneto più due aree tra via Solvay e via Piave e tra via Filidei e via Fermi e anche in alcune zone più interne.

Il Servizio fitosanitario della Regione Toscana sta attuando una nuova campagna di eradicazione dell’insetto, innocuo per l’uomo, ma altamente pericoloso per le piante del genere prunus, ciliegio, albicocco, pesco, susino, mandorlo.

Il Comune ha quindi richiesto ai propri cittadini di prestare la massima attenzione nel riconoscimento dell’insetto in modo da collaborare con le autorità che stanno svolgendo il servizio di controllo in una lotta, impari, per fermare l’ulteriore ampliamento delle zone colpi.

L’attività di abbattimento delle piante è necessaria perché ad oggi non esistono altri metodi efficaci di lotta all’insetto. Solo in questo modo si impedisce la diffusione dell’insetto anche al di fuori del focolaio di Rosignano. Gli ultimi rilievi per definire la nuova delimitazione sono stati condotti da parte del Servizio fitosanitario regionale con ispezioni in zone verdi e giardini di Rosignano Solvay e dintorni, anche con l’utilizzo di 50 trappole entomologiche posizionate nelle vicinanze delle zone dove sono state individuate altre piante infette che sono state già abbattute. Ora sono state individuate piante in aree lontane dal Lillatro, dove fu registrato il primo focolaio.

«I nuovi ritrovamenti – scrive la Regione Toscana – sono distribuiti in maniera meno continua e l’idea è che l’Aromia bungii possa in buona parte aver sfruttato il trasporto passivo, ovvero sia stata trasportata con residui di potatura o legna da ardere».

In questi giorni gli addetti della Regione stanno perlustrando la zona di Rosignano (sono riconoscibili dal distintivo con il Pegaso alato stemma della Regione Toscana) in modo da monitorare le zone cuscinetto appositamente delimitate. Contemporaneamente si stanno occupando della disinfestazione obbligatoria per legge nelle aree infestate. Per qualunque richiesta di chiarimento gli uffici sono a disposizione e per le informazioni principali della campagna si può consultare il sito della Regione mentre chiunque veda o sospetti la presenza del Cerambicide dal collo rosso e corpo nero deve mettersi in contatto con gli esperti scrivendo una mail a Aromia. bungii@regione. toscana. it

Il Servizio fitosanitario della Toscana sta lavorando con il supporto di Solvay Chimica Italia spa, del Comune di Rosignano e dei Carabinieri forestali per le attività di eradicazione che, spiega la Regione, «dovranno concludersi entro la fine dell’inverno, prima che i nuovi adulti emergano dalle piante infestate».


 

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