Il Tirreno

Il lieto fine

Rosignano, mamma Vanessa partorisce in casa da sola: «Ho avuto paura ma io e Alice stiamo bene»

di Gabriele Buffoni
Mamma Vanessa Alonso, papà Alessandro Ilardi, la neonata Alice e il personale del reparto di pediatria dell’ospedale di Cecina
Mamma Vanessa Alonso, papà Alessandro Ilardi, la neonata Alice e il personale del reparto di pediatria dell’ospedale di Cecina

All’arrivo dei sanitari la bimba era già venuta al mondo

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ROSIGNANO. Si chiama Alice Ilardi. E sulla sua carta di identità – quando ne avrà una – come luogo di nascita vedrà scritto Rosignano Solvay. Per la precisione, il bagno dell’appartamento al secondo piano dove vive con mamma Vanessa, papà Alessandro e la sorellona Ludovica (nata tre anni fa). Già, perché Alice non è venuta al mondo nelle stesse condizioni della maggior parte dei bambini: la sua fretta di nascere ha fatto sì che mamma e babbo non riuscissero nemmeno a pensare di salire in auto e imbarcarsi in una folle corsa verso l’ospedale di Cecina. Anzi, ha bruciato sul tempo anche i volontari e il medico a bordo dell’ambulanza pediatrica della Pubblica Assistenza di Rosignano Marittimo: al loro arrivo non hanno potuto far altro che constatare che tutto si era svolto nel migliore – e più naturale – dei modi, con Alice (una bella bimba sana di circa 3 chili) tra le braccia di mamma e papà, assiepati nel bagno di casa.

«Venerdì sera verso le 22 eravamo anche venuti in ospedale perché dalle 19 avevo iniziato a sentire delle contrazioni un po’ più forti del solito – racconta Vanessa Alonso, ex cassiera di 30 anni, originaria di Catania ma da vent’anni residente a Rosignano Solvay – mi hanno sottoposta a tutti i controlli di rito ma dagli esami sembrava che tutto fosse apposto e che il parto non fosse imminente. Così ci hanno rimandato a casa e ci siamo messi a letto: ho dormito poco e male in realtà – ricorda la donna – perché comunque sentivo questi continui doloretti che mi facevano girare da una parte e dall’altra del letto. Ma non volevo svegliare di nuovo mio marito per un falso allarme, quindi verso le 3,20 mi sono alzata e sono andata in bagno».

È in questo momento però che Alice ha deciso che i tempi erano maturi per nascere. «È successo tutto così all’improvviso che non sono riuscita a pensare a niente – racconta Vanessa – ero appena arrivata in bagno che le contrazioni sono diventate subito molto più forti. A quel punto ho davvero svegliato mio marito ma gli ho subito detto che non c’era speranza di raggiungere l’ospedale in tempo». Così Alessandro – 28enne di origini napoletane, lavoratore del settore nautico e da 8 anni fidanzato di Vanessa (sono sposati dal 2021 ) – si è messo al telefono e in collegamento con il personale del 118 ha cercato di assisterla e rassicurarla. «Ho avuto molta paura per Alice – spiega la mamma – soprattutto perché non sapevo come comportarmi dopo che fosse nata. Ma ci ha pensato lei: ha fatto tutto così in fretta che non c’è stato davvero il tempo di riflettere, sia io che Alessandro abbiamo agito come ci sembrava più naturale. Una cosa stranissima – racconta – soprattutto perché la nostra prima figlia ha impiegato 22 ore per nascere. Tutto avremmo potuto pensare tranne che con Alice accadesse così».

Una volta raggiunti dal personale sanitario, mamma, babbo e neonata sono stati portati all’ospedale di Cecina dove sono stati sottoposti a tutti i controlli di rito che hanno tranquillizzato i due genitori: Alice sta bene. Aveva solo una voglia sfrenata di nascere.

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