Un nuovo inizio

Rosignano, una nuova sede per l’Aima grazie alla Fondazione “Maffi”

Rosignano, una nuova sede per l’Aima grazie alla Fondazione “Maffi”

L’associazione della Costa Etrusca era stata sfrattata dopo il Covid

17 settembre 2023
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ROSIGNANO. L’obiettivo è inaugurare entro la fine del mese di ottobre e far ripartire tutte le attività. Aima Costa Etrusca lo ha annunciato nel corso del convegno organizzato in collaborazione con la Fondazione Maffi, con il patrocinio del Comune di Rosignano, per il mese dell’Alzheimer.

L’associazione, nata per offrire sostegno alle famiglie di persone affette da questa malattia e creare momenti di aggregazione che siano anche inclusivi, aveva trovato una sede in piazza Risorgimento a Rosignano. Qui aveva allestito una stanza multisensoriale e avviato il Cafe Alzheimer che radunava anche 60-70 persone. Pochi mesi dopo l’inaugurazione però è arrivato il Covid. «E’ stato un periodo difficile. La solitudine che già spesso si trovano ad affrontare le famiglie e i pazienti rischiava di crescere in modo esponenziale – spiega Marinella Zagaglia – . Così mi sono inventata la ginnastica su Telegranducato, preparavamo le cartelline con il materiale per le attività cognitive e le portavamo a domicilio e nelle strutture, abbiamo trasformato la nostra iniziativa dei musei in un’esperienza on line».

Finita la pandemia, quando le attività nella sede sarebbe potute riprendere però non c’era più spazio per Aima nella struttura sotto alle scuole medie Fattori. Ora finalmente però l'associazione potrà avere una nuova casa: sarà in via Amendola, laddove c’era anche l’ufficio tributi del Comune. Il Comune compartecipa al pagamento dell’affitto con un contributo mentre la Fondazione Casa Cardinal Maffi ha contribuito con una donazione ai lavori di ristrutturazione e di allestimento.

«I lavori sono in dirittura di arrivo. Anche qui avremo una stanza multisensoriale che sarà diversa da quella all’interno della struttura della Maffi di Rosignano, in modo che siano complementari. E ripartiremo con il Cafè Alzheimer, con le attività con i musei e quelle laboratoriali. Una cosa a cui teniamo molto è il progetto di screening finanziato dalla Regione Toscana con Aima capofila, Fondazione Casa Cardinale Maffi, Cooperativa Nuovo futuro e varie associazioni di volontariato, al termine del quale saranno strutturati Laboratori di tre livelli, a seconda dello stadio della malattia. In base a quello che verrà fuori da questi test saremo in grado di strutturare delle nuove attività. Non è il nostro compito riabilitare: noi lavoriamo per far stare bene le persone, per creare inclusione e per offrire un supporto alle famiglie che si trovano ad affrontare questa malattia». «L’Alzheimer, nonostante la ricerca stia andando avanti, al momento non ha una cura – ha sottolineato il dottor Giuseppe Meucci, membro del Consiglio della Fondazione Maffi –. Quello che possiamo fare è prendersi cura delle persone e il modo migliore per farlo è fare rete con le realtà del territorio». Nel corso del convegno anche un “assaggio” del progetto “Favolando SottoSopra vi racconta”, della Fondazione Maffi, che coinvolge i propri assistiti malati di Alzheimer, i caregivers e gli operatori nella produzione di una favola da portare in scena.

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