Cecina, una cena amarcord per la classe V B del liceo “Enrico Fermi”
Gli studenti si sono ritrovati a 50 anni dalla Maturità
CECINA. Sono passati cinquant’anni dalla Maturità e la 5°B del liceo scientifico “Enrico Fermi” ha festeggiato la ricorrenza all’agriturismo “La Serra del Pino” di Montescudaio. Per la classe, il periodo dal 1968 al 1973 resterà scolpito nella memoria. Dopo averne parlato a lungo, alla fine del 2022 uno degli ex alunni, il cecinese Piero Santi, ha incontrato un compagno di allora, Fabrizio Biasci, e la macchina del tempo ha ripreso a viaggiare. E’ nato un gruppo whatsapp e il successo è stato immediato. «Molti di noi – dice – non si vedevano con altri addirittura da mezzo secolo. Noi siamo perlopiù di Cecina e della zona, altri si sono allontanati. Uno vive a Cuba, ma grazie alla tecnologia è stato con noi virtualmente all’evento».
Gli altri, incredibilmente, sono stati tutti presenti, anche chi vive a Brescia o Firenze. Unici assenti purtroppo alcuni compagni che la vita ha portato via. Gli aneddoti da raccontare sono innumerevoli, ma basta ricordare che questa era la generazione “del ‘68 e degli anni ‘70”. La colonna sonora del periodo erano i pezzi per sognare di Lucio Battisti e Claudio Baglioni, per pensare di Guccini e De Andrè. Oppure Bob Dylan e Joan Baez, e la guerra del Vietnam uno degli argomenti primari di lotta e di protesta. Eravamo quelli che mettevano in discussione il mondo di allora, i valori borghesi, compresi i nostri genitori, che nella maggior parte dei casi erano passati dalla miseria e dalla guerra e lavorando duramente erano riusciti a migliorare la loro condizione sociale. Ma ciò ci sembrava borghese e capitalistico. «Ma ricordo bene – prosegue – l’autunno del 1968, quando salii per la prima volta la scalinata che portava al liceo, nel mondo dei grandi. Avevo i pantaloni corti al ginocchio, i calzettoni e le scarpe lucide, quelle buone; poi la giacchettina della domenica e la cravattina, i capelli corti e pettinati. La mia mamma decideva come dovevo andare vestito. Noi a quattordici anni eravamo ancora dei bambini. E poi non avevamo confidenza con le bimbe, alle medie eravamo una classe tutta maschile».
Pochi giorni dopo avvenne un fatto per l’epoca quasi sconvolgente: l’occupazione della scuola. Si sentiva già dire che qualcosa succedeva nelle città, a Milano e a Roma, ma a Cecina, com’era possibile? Il giorno fatidico dell’occupazione fui uno dei pochissimi che si presentarono a scuola. Ricordo che in classe mia eravamo forse cinque. Nessun professore. Venne uno “grande”, di quarta o di quinta, con tanto di eskimo di ordinanza, a dirci che dovevamo fare l’autogestione» .
La classe: Andrea Bartolami, Sandro Bassi, Letizia Benelli, Sauro Benvenuti, Fabrizio Biasci, Antonio Bibbiani, Silvana Bidi, Enrico Bientinesi, Marino Carnesecchi, Cecilia Cassigoli, Luciano Dell’Omo, Viginia Di Ninno, Carla Gabrielli, Paola Galigani, Aldo Giannerini, Lucia Giomi, Saverio Griselli, Enrico Mariotti, Carlo Mariscotti, Alessandro Michelotti, Michele Niccolai, Fulvio Orazzini, Marusca Orlandini, Massimo Pallesi, Michela Paterna, Bernardino Persico, Roberto Pisaneschi, Daniela Rocchiccioli, Piero Santi, Venio Stefanini.
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