Il Tirreno

Le misure cautelari

Rosignano, furti con spaccata nelle edicole nei guai due ragazzi di 14 anni

Rosignano, furti con spaccata nelle edicole nei guai due ragazzi di 14 anni

Accusati per i casi avvenuti in via Chiesa e Champigny: tra i reati anche furti/ricettazioni di motocicli commessi nelle ultime settimane

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Rosignano “Spaccate” negli esercizi commerciali: la polizia di stato esegue altre due misure cautelari nei confronti di minorenni. L’intervento è di ieri, messo a segno dai poliziotti della squadra mobile, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze. Si tratta di altre due misure cautelari emesse dall’autorità giudiziaria minorile nei confronti di due giovanissimi ritenuti responsabili di una serie di “spaccate” e furti/ricettazioni di motocicli commessi nelle ultime settimane e che hanno suscitato grave allarme sociale.

Le attività investigative, dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari a carico dei due ragazzi (due livornesi di origini straniere, rispettivamente di 14 e 15 anni), i quali, spesso in concorso tra loro, avrebbero posto in essere furti – o tentati furti – in esercizi commerciali attraverso “spaccate”, impossessandosi di quello che trovavano, nonché furti e ricettazioni di motocicli, utilizzati anche per commettere gli altri reati. Si tratta, in particolare, di due episodi verificatisi a Rosignano nel mese di maggio e, altri, collegati a Livorno.

I casi che interessano a Rosignano sono le “spaccate” (con forzatura di saracinesca e porta di ingresso) avvenute nella notte del 20 maggio scorso a Rosignano Solvay, presso l’edicola di via O. Chiesa (in cui venivano sottratti numerosi pacchetti di figurine da collezione ed alcuni accendini, del valore complessivo di circa 350 euro) e presso l’edicola di via Champigny (in cui non riuscivano ad asportare nulla per l’intervento della Polizia). Un caso di resistenza a pubblico ufficiale commesso nei confronti dei poliziotti del commissariato di rosignano che erano intervenuti in occasione della “spaccata” all’edicola di via Champigny, consistita nell’accelerare violentemente, a bordo dello scooter rubato giorni prima a Livorno, andando ad urtare contro la volante che si era fermata davanti al mezzo.

A Livorno i casi riguardano il furto, nella notte tra il 16 e il 17 aprile scorsi, a Livorno, di due motocicli, dei quali erano stati forzati la mascherina ed il dispositivo di accensione; le “spaccate” (con forzatura di saracinesca e porta di ingresso), nella notte del 17 aprile, presso la gelateria “PinsArdenza - gelateria Ardenza” (in cui, forzando le serrature dei cassetti, erano stati rubati circa 30 euro) e presso l’edicola “Ramagli e Rossi” di via Verga (in cui venivano sottratti numerosi pacchetti di figurine da collezione, materiale di tabaccheria e la somma di 720 euro); il furto, nella notte tra il 10 e l’11 maggio a Livorno, di un motociclo, del quale erano stati forzati la mascherina ed il dispositivo di accensione. Il furto, nella notte tra l’11 ed il 12 giugno, a Livorno, di un motociclo, del quale erano stati forzati la mascherina ed il dispositivo di accensione; la resistenza a pubblico ufficiale nei confronti dei poliziotti della questura di Livorno, che il più grande dei due ragazzi avrebbe posto in essere, fuggendo a bordo dello scooter rubato con modalità tali da porre in pericolo l’incolumità degli altri utenti della strada e degli inseguitori, usando così minacce per costringere i poliziotti a desistere dal procedere al controllo e identificazione, al fine di sottrarsi all’accertamento del reato di furto appena commesso (il ragazzo è anche sospettato di aver commesso, in quella stessa nottata, la “spaccata”, con forzatura di saracinesca e porta di ingresso, presso l’esercizio commerciale “La giostra di Ilaria”, sul viale Italia, impossessandosi dell’intero incasso); la ricettazione, in data anteriore e prossima al 27 giugno scorso, a Livorno, di un motociclo rubato nel capoluogo cittadino.

Alla luce del quadro indiziario emerso e del pericolo di reiterazione dei reati, che il Giudice minorile ha ritenuto, nei confronti di entrambi i ragazzi, “concreto, attuale ed elevato”, sono state disposte, rispettivamente: nei confronti del 15enne, la misura del collocamento in comunità; il ragazzo è stato quindi accompagnato in una struttura minorile; nei confronti del 14enne – che, peraltro, non era ancora imputabile in relazione agli episodi avvenuti nel mese di aprile, quando ancora non aveva compiuto i 14 anni – la misura della permanenza in casa, con l’autorizzazione ad uscirvi per lo svolgimento di un corso formativo o scolastico e di un’attività di volontariato.

Gli investigatori non escludono che entrambi i ragazzi abbiano commesso anche altri reati, tra cui altre recenti “spaccate”.l

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